La respirazione e la salute degli occhi
Il modo di respirare, e quindi la quantità’ di CO2 presente nell’organismo, influisce fortemente anche sulla salute degli occhi. Lo dimostrano ricerche effettuate presso Università’ americane, che peraltro si concentrano su medicine che trattengono la CO2 anziché sul modo di respirare ottimale, che consente di non “dissipare”? la CO2. La CO2, vista dal pubblico, in particolare in questo periodo di cambiamenti climatici, solo nella veste del “malfattore”, deve invece (e ciò è ben noto nella fisiologia medica), essere presente nell’organismo nella quantità giusta (non troppa ma nemmeno troppo poca). Sono tantissime le malattie sulle quali influisce la quantità di CO2 nell’organismo, e quindi il modo di respirare; e l’iperventilazione (un modo troppo rapido di respirare che porta ad espellere troppa CO2) contribuisce a causare vari problemi di salute, tra cui soprattutto l’asma, ma anche numerosi problemi della vista, che possono pertanto essere migliorati con la respirazione, eliminando l’iperventilazione.
Il metodo per ottimizzare la respirazione
Il metodo migliore per ottimizzare la respirazione è stato elaborato fin dal 1960 dal medico K.Buteyko, e la correzione di un respiro sbagliato con il metodo Buteyko mi sta dando, in particolare per l’asma ma non solo, risultati paragonabili a quelli ottenibili con il metodo Boel per i problemi degli occhi. Ed anche per questi problemi ristabilire un respiro ottimale è estremamente benefico. Sull’argomento consiglio vivamente di leggere informazioni in Home page nella sezione Buteyko o sul mio libro “Attacco all’Asma… e non solo” pubblicato dalla Macrolibri).
Respirazione migliora degenerazione maculare e glaucoma
Sul sito MD Support è pubblicato un articolo inglese molto interessante, dell’aprile 2002, dal titolo “L’anidride carbonica può far migliorare la vista di pazienti afflitti da degenerazione maculare senile” di cui si riportano in italiano alcuni brani:
“Pazienti sofferenti di degenerazione maculare stanno traendo beneficio da una nuova terapia farmacologia attualmente sotto sperimentazione presso il Centro medico-scientifico dell’Università del Texas (UTHSC). La terapia comporta una combinazione di medicinali comprendenti l’anidride carbonica, un elemento che dilata i vasi sanguigni nella retina in modo da mantenervi un flusso di sangue adeguato. William E. Sponsel, M.D., direttore della ricerca nel dipartimento d’oftalmologia dell’ UTHSC, sostiene che . . . impiegando determinate combinazioni di elementi chimici chiamati “inibitori dell’anidrasi carbonica”? (IAC) somministrati sotto forma di gocce oculari, l’occhio viene “indotto con l’astuzia (tricked) a mantenere la sua riserva di anidride carbonica, e riferisce che 60 su 65 pazienti hanno ottenuto un miglioramento drammatico della loro vista, sia che soffrissero di degenerazione maculare che di glaucoma.”
E’ quindi un professore universitario direttore di ricerca ad attribuire il miglioramento della vista all’effetto vasodilatatore della CO2 (pur noto in campo medico da quasi cent’anni!) e al fatto che l’occhio sia “indotto con l’astuzia”, dagli inibitori dell’anidrosi carbonica, a mantenere la sua riserva di CO2!
Inoltre, anche nel sito dell’Università del Texas vi sono altri commenti interessanti. Nel riferire i risultati positivi ottenuti dai pazienti coinvolti nella sperimentazione del dr.Sponsel si scrive: “. . . il dr. Sponsel ha portato avanti questa linea di ricerca dopo aver scoperto che nelle persone che iperventilavano e “soffiavano via” rapidamente la loro riserva di CO2, si verificava una diminuzione della vista.”
La scoperta del dr. Sponsel, pur perspicace, non può essere ritenuta “nuova”, poiché il dr. Buteyko ( ved. respirazione ottimale con il metodo Buteyko) già nel 1960 aveva osservato come la perdita di CO2 provocata dall’eccesso di respiro (iperventilazione cronica) comprometta il funzionamento di tutti gli organi, compresi gli occhi; non conoscendo le osservazioni del prof. Buteyko sull’iperventilazione e conseguente dispersione di CO2, il dr. Sponsel ha cercato un preparato farmaceutico (gocce a base di inibitori dell’anidrasi carbonica, che “inducono con l’astuzia” l’occhio a trattenere la sua riserva di CO2) mentre in realtà , per evitare che la CO2 dell’occhio sia “soffiata via” durante l’iperventilazione la prima cosa da fare sarebbe appunto cambiare la respirazione, e quindi smettere di iperventilare e di “soffiare via” la CO2 e, se ciò non fosse sufficiente e per rinforzare l’effetto, prendere eventualmente anche le medicine!
Anche uno studio successivo in doppio cieco, del dicembre 2004, ha confermato gli effetti favorevoli degli inibitori dell’anidrasi carbonica sulla circolazione di sangue nell’occhio. (Januleviciene, I. 1; Harris, A. 2; Kagemann, L. 2; Siesky, B. 2; McCranor, Purpose: To evaluate the effects of dorzolamide/timolol fixed combination (D/T) compared to latanoprost on intraocular pressure (IOP) and pulsatile ocular blood flow (POBF) in primary open-angle glaucoma (POAG) patients.)
Ecco ancora una sperimentazione recente che arriva alla conclusione che la vista è migliorata perché “la vasocostrizione durante l’ipocapnia (mancanza di CO2) causata dall’iperventilazione acuta viene impedita” (“Topical dorzolamide increases pericentral visual function in age-related maculopathy: pilot study findings with short-wavelength automated perimetry”. Acta Ophthalmologica Scandinavica. 83(2):154-160,April 2005