Sintomi vaghi – Metallicamente 6/4/2021
Se avete perso la puntata, potete riascoltarla qui. Buon ascolto!

Stasera parliamo di un argomento molto interessante quindi lei dottoressa stasera ci parla del malessere che molti hanno, che percepiscono attraverso sintomi vaghi. Ma cosa sono? Esistono veramente?

Prima di parlare dei sintomi vaghi, inizierei con una domanda molto interessante ovvero: “Se io dovressi chiedere la definizione dello stato fisiologico di salute, cosa è che viene in mente?”

È lo stato fisiologico in base alla definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è praticamente uno stato di benessere ed equilibrio totale, uno stato di equilibrio psico-emotivo-fisico perfetto, in uno stato di perfetta salute che ci dovrebbe essere in quanto tutti i testi di fisiologia medica che sono nati centinaia di anni fa e vengono aggiornati in media ogni cinque anni in base a tutta una serie di esperimenti fatti sui soggetti morti, vivi, animali eccetera eccetera in varie condizioni di laboratorio, mi descrivono un soggetto sano come un pesce e purtroppo non possiamo nemmeno più dire sano come un pesce perché appunto anche il pesce non sono più sani.

Bene o male tutti siamo stressati e in effetti é difficilissimo incontrare una persona che si dice essere in questo stato di perfetta salute perché anche in assenza di una diagnosi clinica vera e propria e conclamata, molti soggetti non si trovano in uno stato di omeostasi ed equilibrio totale il che ci porta dunque a parlare di quelli che sono i sintomi vaghi perché la parola sintomo vago può implicare tutto e niente.

I sintomi vaghi possono essere numerosi. Ne cito solo alcuni (la lista è lunghissima) malessere generale, mal di testa, spossatezza, astenia, sensazioni di giramento di testa, problemi di digestione, ansia, irritabilità, mal di schiena, estremità fredde, eccetera eccetera eccetera, dolori alle articolazioni … Ne potrei citare altri 100. Sono tutte conseguenze e in molti di questi casi c’è la tendenza o a ignorare questi sintomi vaghi oppure a prestarvi troppa attenzione.

Qual è il problema con questi sintomi vaghi? È che spesso il soggetto sa di non stare bene e va dal medico di base, si effettuano tutte le analisi di routine del caso e non si trova niente oppure il soggetto sa che c’è un qualcosa che non va, se lo sente, quali possono dunque essere le cause?

Io parlerò di 4 cause e poi parlerò anche di una quinta affezione dove la causa è del tutto diversa.

Nella nostra società una delle prime cause, lei l’aveva detto prima, è lo stress. Chi è che al giorno d’oggi, e soprattutto in questo periodo, non è stressato?

In quella che si chiama la psico-neuro-endocrino-immunologia si stanno studiando tutti gli effetti di uno stress cronico anche in termini di interleuchine e quelle potrebbero essere gli unici parametri clinici che risultano alterati all’inizio di una serie di problematiche che però all’inizio sembrano essere ancora non esistenti.

Nella PNEI, psico-neuro-endocrino-immunologia, questi stressori spesso e volentieri danno anche luogo a malattie cardiovascolari e alla sindrome metabolica però, soprattutto all’inizio, questi sintomi vengono ignorati.

E questa potrebbe essere una causa: lo stress cronico.

Un’altra causa sono i nostri simpatici nemici, le tossine, i metalli tossici e sono ovunque.

Anche la presenza di metalli tossici nell’organismo umano che si accumulano in un modo cronico e persistente nella negli anni, possono dare luogo a tutta una serie di sintomi che spesso e volentieri vengono anche ignorati sia dal paziente che dal medico.

Se però persiste ma poi la persona sa di non stare bene e pure le analisi di routine non rivelano nulla, lì bisognerebbe andare a vedere se ci sono questi metalli che, in chi ha superato i 40 anni si può dare per scontato che purtroppo ci sono per via del mondo in cui ci troviamo e quindi la maggior parte di noi, superati i 40 anni, ha questi metalli pesanti con un mix di tossine non tanto simpatiche che lavorano purtroppo mano nella mano e potenziano questi effetti.

Un’altra causa potrebbe essere una mala respirazione. Infatti anche nelle interviste precedenti abbiamo fatto riferimento alla malattia della mala respirazione e del fatto che tante persone non respirano in modo ottimale, tanti soggetti iperventilano e questo fa si che paradossalmente i tessuti sono ipo-ossigenati ovvero all’interno dei tessuti, all’interno degli organi e delle cellule c’è una carenza di ossigeno (mentre nei polmoni ce n’è troppo, all’interno ce n’è poco) e anche questa iperventilazione cronica con il passare degli anni può dare luogo a tutta una serie di sintomi.

Però anche una iperventilazione cronica è facilmente sgamabile da chi, come la sottoscritta, ha una certa esperienza però la medicina convenzionale solitamente solo riconoscere il singolo attacco di iperventilazione acuta che è un fenomeno molto evidente.

Un’altra causa potrebbe essere attribuibile alla presenza di virus nell’organismo umano, virus in certi casi addirittura ascessi, ma anche lì il medico deve avere un alto indice di sospetto clinico. Parliamo sia di bocca e di denti perché ci sono anche ascessi (perché uno dice “oddio l’ascesso fa male” sì nella maggior parte dei casi è così) però ci sono anche quei casi nei quali l’ascesso non causa dolore.

Ho avuto alcuni casi in cui veramente non sapevo quali pesci prendere e poi si è visto che questi 2 o 3 casi erano affetti da ascesso.

Ma quando uno ha questi sintomi, come fa ad andare a pensare di fare una radiografia alla bocca, in questo caso, per vedere se ci sono li le cause (le cause possono essere tante perché abbiamo parlato di stress, abbiamo parlato di iperventilazione, abbiamo parlato di virus e sono veramente tante). Bisogna incominciare a fare un’indagine generale nell’organismo.

Cè’ anche una quinta causa ovvero le malattie psicosomatiche.

Le altre cause sono meno “marcate” ma il disagio maggiore è causato proprio da un disturbo di non equilibrio a livello psicologico.

Per cui cosa fare? Io dico sempre che come prima cosa se ci sono questi disturbi fare tutte le analisi di routine (questa è una prevenzione, iniziare a fare le analisi). La prima dunque è di fare analisi e poi lavorare sulla respirazione, cercare di disintossicarsi e, se questi due passi non sortiscono effetto, si può iniziare a pensare appunto a un’infezione cronica e non voglio dire malattie psicosomatiche (perché poi ci sono anche quelle) quindi magari alla fine poi uno può fare quel tipo di indagine, magari lasciarla come ultima spiaggia, se non si riesce purtroppo a trovare la causa come ultima spiaggia, come quintessenza, le malattie psicosomatiche.

Insomma, però questa effettivamente è un qualcosa che affligge tanti di noi e l’obiettivo delle interviste è di dare alcuni spunti di riflessione e soprattutto anche prevenzione.

In questo caso come si fa a fare prevenzione? Bisogna aspettare i sintomi, magari di stanchezza, per iniziare a indagare e fare prevenzione oppure si può fare già prima?

Si potrebbe già fare prima anzi sarebbe ottimale prevenire meglio che curare ma purtroppo molti vengono quando il sintomo già c’è oppure addirittura quando è già abbastanza tardi ma l’ottimale sarebbe di prevenire lavorando sul respiro, sulla disintossicazione e rinforzare sempre, questo indipendentemente dal Covid, il sistema immunitario.