Buongiorno a tutti. Inizio con una buona notizia: dovrebbe uscire nel
so dell’estate la nuova edizione del mio libro “Attacco all’Asma…
e non solo” (Bisedizioni/Macrolibri).

Si tratta di una nuova edizione
rivista ed ampliata, in cui approfondisco maggiormente dei problemi
di salute diversi dall’asma (insonnia, tumori, stanchezza cronica ed
altri) e presento delle forme di esercizi ancora più semplici. Il
metodo Buteyko non è infatti chiuso e fossilizzato: si evolve
continuamente in base alle esperienze di chi lo insegna e di chi lo
pratica. Vi avviserò quando la nuova edizione sarà disponibile.
-Dopo la buona notizia devo purtroppo comunicare un nuovo allarme
riguardante alcuni medicinali molto diffusi tra chi soffre di problemi
alle vie respiratorie. Dopo diversi casi di difficolta’ respiratorie o
di bronchite in lattanti, l’Agenzia francese sulla sicurezza sanitaria
dei farmaci ( ved.
http://www.afssaps.fr/Infos-de-securite/Retraits-de-lots-et-de-produits/Rappel-des-lots-de-toutes-les-specialites-mucolytiques-strictement-indiquees-chez-le-nourrisson-de-moins-de-deux-ans)
ha dichiarato controindicati e vietato la vendita per i bambini con
meno di due anni, di una lunga serie di farmaci mucolitici e
mucofluidificanti (sciroppi, granuli , ecc) come Fluimucil, Rhinathiol
o Carbocisteine, Helicidine.
A meno che gli effetti negativi non siano prodotti da qualche
eccipiente o sostanza particolare contenuta nei medicinali (il che
sembra improbabile dato il gran numero di diversi mucolitici
dichiarati controindicati) sembrerebbe proprio che Buteyko avesse
ancora una volta ragione quando, già verso il 1960, egli aveva
indicato che anche la formazione di muco è in un certo qual modo una
reazione difensiva dell’organismo, (diretta a contrastare la perdita
eccessiva di CO2) reazione difensiva che in quanto tale permane
finché ce n’è bisogno. Come raccomandava Buteyko, bisogna
indirizzare l’intervento terapeutico non contro i sintomi e tanto meno
contro le reazioni di difesa ma contro la causa del problema
(l’eccesso di respiro). Indubbiamente anche le reazioni di difesa
(come ad es. la febbre ) vanno tenute sotto controllo e magari
frenate, a volte anche con medicinali, per evitare di essere
danneggiati dal “fuoco amico”; è però essenziale, per arrivare alla
guarigione, intervenire anche sulla causa primaria del problema di
salute, sulla causa che provoca il permanere di queste reazioni di
difesa.
-Ancora in relazione a quanto fa la Francia: è entrata in vigore in
quel paese una legge che vieta la vendita dei biberon al bisfenolo A
(sostanza contenuta in molti contenitori-bottiglie di plastica da
dove si diffonde nel liquido contenuto, soprattutto se caldo). Anche
la Danimarca ed il Canada hanno già preso misure analoghe, mentre si
attende ancora una decisione in proposito da parte dell’autorità
europea di sorveglianza (EFSA). Secondo una ricerca apparsa su
Endocrinology il bisfenolo A può danneggiare lo sviluppo cerebrale
dei bambini. L’allarme era già sorto nel 1936 quando si trovò una
correlazione tra la sostanza e disturbi al sistema endocrino. Nel 2005
poi, ricercatori dell’University of Cincinnati (Usa) scoprirono che
importanti disturbi sul tessuto cerebrale dei bambini potevano essere
indotto anche a dosi molto basse. Nello stesso anno una ricerca
della Tufts University (Usa) dimostrava che il bisfenolo può indurre
tumori al seno e alla prostata. Oltre 150 studi scientifici su
roditori dimostrerebbero la pericolosità del composto anche a basse
dosi.
E’ bene quindi assicurarsi, quando si compra acqua minerale o altri
liquidi, che le bottiglie di plastica non contengano bisfenolo A, o
almeno bisogna fare attenzione a non esporle al sole o al caldo.
-L’asma colpisce oltre 300 milioni di persone al mondo; la scienza,
non conoscendo ancora abbastanza le scoperte di Buteyko, (pur provate
da numerose speirmentazioni in doppio cieco) ritiene che si tratti di
una malattia controllabile ma non guaribile. Vengono pertanto
indirizzate anche verso la tematica dell’asma le ricerche relative
all’arma terapeutica ritenuta più promettente per il futuro, e cioè le
cellulle staminali. Una recente tesi dei ricercatori del National
Institutes of Health (ved.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20231466) sembra indicare che
le staminali provenienti dal midollo osseo potrebbero costituire una
opzione terapeutica valida per i pazienti con asma. Questo perché sono
in grado di ridurre la risposta infiammatoria dei polmoni, migliorando
così la prognosi della malattia. La terapia è stata per ora
sperimentata solo sui topi. .
I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sulla rivista
scientifica Proceedings della National Academy of Sciences. Dopo
l’iniezione di cellule staminali in topi affetti da asma, le cellule
hanno raggiunto i polmoni attraverso la circolazione sanguigna. Una
volta nei polmoni, le cellule staminali mesenchimali sembrano avere
una funzione benefica. La malattia è risultata più mite nei roditori
trapiantati, rispetto al gruppo di topi non curati: è risultata una
minore infiltrazione di cellule infiammatorie e i livelli di muco s
sono ridotti a livelli simili di individui sani.( Proc Natl Acad Sci U
S A. 2010 Mar 23;107(12):5652-7. Epub 2010 Mar 15.
In attesa che dagli esperimenti sui topi si arrivi ad applicazioni
concrete sugli asmatici sarebbe bene prendere in considerazione il
rimedio più semplice e promettente contro l’asma: migliorare il
proprio modo di respirare con il metodo Buteyko!
-Respirare “bene” è essenziale per evitare l’asma ed altri problemi;
si tratta del primo fattore da esaminare e correggere, ma non si
tratta certo dell’unico. E’ difficile conservare/riottenere una salute
ottimale se non si fa attenzione anche all’alimentazione, spesso
carente di vitamine ed altri fattori essenziali. Sempre in relazione
all’asma, segnalo questo studio riguardante il ruolo della vitamina
B12 e del folato.
Come si osserva in questo articolo (Atopy, asthma, and lung function
in relation to folate and vitamin B12 in adults B. H. Thuesen 1 , L.
L. N. Husemoen , L. Ovesen , T. Jørgensen , M. Fenger , G. Gilderson
& A. Linneberg) la deficienza di folati appare associata all’asma e
ad altri disturbi respiratori A suggerire la correlazione è uno
studio di Betina Thuesen del Glostrup university hospital (Danimarca)
e collaboratori, effettuato su un campione casuale di 6.784 persone di
età compresa tra 30 e 60 anni che hanno partecipato a un esame dello
stato di salute nel 1999-2001: di questi il 66,6% (4.512) è stato
ulteriormente esaminato 5 anni dopo. Gli esami comprendevano
spirometria, misure dei folati e di B12 nel siero, rilevazione di
allergeni IgE specifici, IgE totali e genotipizzazione di un
polimorfismo correlato a deficit metabolici dei folati. Sono state
raccolte inoltre informazioni sull’apporto dietetico di folati e
vitamina B12, sui sintomi respiratori e naturalmente sull’eventuale
diagnosi di asma. Da ciò è emerso che bassi livelli sierici di folati
sono associati a un’elevata prevalenza di asma e di attacchi di
dispnea .
A questo proposito attiro l’attenzione sul fatto che in un precedente
numero del Notiziario avevo osservato che i preparati antiacidi presi
da tante persone contro i bruciori di stomaco, oltre ad altri
problemi causano un cattivo assorbimento delle vitamine, in
particolare del gruppo B e soprattutto di B12. Se quindi si devono
proprio prendere questi preparati può essere consigliabile
supplementare (sentito il proprio medico curante e con la sua
consulenza) perlomeno con integratori a base di vitamina B12.
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a Siena, Firenze o Roma, ed ora anche a Modena, corsi individuali (o per piccoli gruppi), su appuntamento (anche nel fine settimana ). In caso di corso individuale può essere sufficiente un pomeriggio (circa 4 ore), ma in alcuni casi, e per chi lo preferisca (e questo riflette la necessaria individualità dell’insegnamento) si può, sempre su appuntamento, prenotare un corso della durata di 5-7 giorni (1-2 ore al giorno, a Casciano di Murlo).
Per maggiori informazioni : Dott.ssa Fiamma Ferraro,
tel. cell. 3403754383, www.geocities.com/fiafer/corsi , e-mail: fiafer@yahoo.com
NOTIZIE SALUTARI” (a cura della Dr. Fiamma Ferraro) Gennaio 2010
– Buongiorno e Buon Anno a tutti! Come negli anni passati, esorto ad includere tra i “buoni propositi” dell’anno nuovo anche quello di “respirare meglio”e quindi di riprendere con nuovo vigore gli esercizi Buteyko. Scusate se sono ripetitiva ma il modo di respirare è uno degli strumenti di salute/guarigione più potenti; lo abbiamo proprio “sotto il naso” ma non ce ne accorgiamo.
Non è stato sempre così: per millenni le culture dello yoga, qi gong ed altre, sono state ben coscienti del potere del respiro per promuovere il benessere fisico e mentale, della sua funzione di “ponte di collegamento” tra corpo e spirito. Al giorno d’oggi ci si rende sempre più conto dell’importanza che lo stato d’animo ha sulla salute. Molte sperimentazioni scientifiche hanno dimostrato come la preoccupazione, l’ansia e l’ ira provochino a lungo andare un deterioramento della salute e come invece il rilassamento e la calma esercitino un influsso favorevole.
In queste sperimentazioni si misurano tutti i possibili parametri: dalla pressione del sangue al livello di cortisolo ed ormoni vari, ecc.
Ciò che invece raramente si osserva e misura in queste sperimentazioni è il modo di respirare. Se lo si facesse si potrebbe osservare che quando si è calmi e rilassati si respira più lentamente e “di meno”. E se fosse proprio questo il fattore al quale è dovuto l’effetto favorevole del rilassamento sulla salute, accertato nelle sperimentazioni?

-Nel clima freddo di questi giorni molti esperti, nei programmi televisivi, mettono in guardia, avvisando in particolare gli anziani ed ammalati, sui pericoli derivanti dall’improvvisa esposizione al grande freddo quando si esce. Tra tutte le misure precauzionali consigliate, ne ho sentita solo una collegata al respiro: un medico esperto consigliava di coprire con una sciarpa la parte inferiore del viso, in modo da riscaldare l’aria fredda che inaliamo. Anche questo esperto non ha però menzionato la prima, ancor più elementare precauzione, e cioè quella di respirare dal naso. Quando si respira dal naso, l’aria fredda inalata arriva ai polmoni già un po’ più calda mentre se si respira dalla bocca questo riscaldamento non avviene. Quando l’aria esterna scende sotto i -15° anche respirando dal naso i minuscoli cristalli di ghiaccio contenuti nell’aria non vengono completamente sciolti prima che quest’aria arrivi ai polmoni, e il tessuto polmonare può essere danneggiato da questi cristalli; (è bene quindi, in montagna, coprire naso e bocca con un berretto di lana); figuriamoci quindi cosa accade quando quest’aria così fredda viene inalata direttamente dalla bocca!

-Sulla edizione di novembre/dicembre ‘09 del periodico tedesco Matrix-Neues Denken leggo un interessante articolo dal titolo “Wir brauchen mehr CO2. CI A Akten enthuellen schokierende Fakten” (abbiamo bisogno di più CO2. Dei documenti della CIA svelano dei fatti sconcertanti) . Ci si riferisce in questo articolo non alla CO2 nell’organismo ma a quella nell’ambiente e non sembra che gli articolisti siano a conoscenza di Buteyko, che non viene menzionato. Nell’articolo è riportato, con tanto di fotografia apparentemente autentica, un documento dei servizi segreti americani, ( CIA ) rriguardante il progetto Mkultra, risalente al 1960, dal titolo “Ricerca sui correlati psicofisiologici dell’anidride carbonica nell’ambiente”; in questo progetto è stato misurato l’effetto psico-fisiologico sulle persone esercitato dalla concentrazione di CO2 nell’ambiente , arrivando a conclusioni stupefacenti (stupefacenti per la CIA ma non per chi conosce Buteyko!) Ecco alcuni estratti dal documento della CIA : “Tra tutti i fattori ambientali che influenzano la salute umana, il più trascurato potrebbe essere quello svolto da uno dei gas componenti l’atmosfer: la CO2. Mentre la proporzione di CO2 nell’atmosfera si aggira solo sullo 0,03%, il sangue e le cellule dell’organismo hanno un contenuto di CO2 che si troverebbe in equilibrio con un’atmosfera contenente circa il 5% di CO2. I cambiamenti del contenuto in CO2 nel corpo sono correlati con molti processi fisiologici e psicologci. L’eccesso di respiro è una delle concomitanti dell’ansietà. La riduzione di CO2 causata dall’eccesso di respiro provoca una vasocostrizione ed una aumentata tensione muscolare, con molti sintomi correlati. Questi sintomi possono essere molto sgradevoli, e a loro volta accentuano l’ansietà. Questo circolo vizioso è difficile da interrompere poiché il respiro è una funzione in gran parte automatica… “
L’articolo di Matrix continua con considerazioni sulla tematica della CO2 nell’ambiente, argomento sul quale , in particolare durante la Conferenza di Copenhagen appena terminata, si è concentrata l’attenzione dei media, e sul quale fervono le polemiche. Ho già scritto sull’ argomento alcune considerazioni, ma tornerò ad approfondirlo nelle prossime edizioni.

 

* I notiziari hanno scopo informativo e non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, ed approfonditi accertamenti. Questo avviso vale per tutti i numeri dei nostri notiziari.