Le intolleranze alimentari: l’individuazione delle intolleranze alimentari
Ritengo che al centro della attività medica dovrebbe esservi la prevenzione, e a tale riguardo ho a lungo cercato dei test che permettano di individuare i problemi di salute in una fase molto precoce, quando è ancora relativamente facile mettervi riparo, e che consentano di individuare e seguire con maggiore facilità l’effetto delle varie misure terapeutiche adottate.
In relazione alla prevenzione (oltre che, ovviamente alla guarigione) un ruolo particolare è svolto dai cibi che mangiamo ogni giorno.
Vale la pena quindi di fare uno sforzo particolare per reperire la dieta ottimale per la propria salute. La costituzione di ognuno è altamente individualizzata, e anche se vi sono ovviamente, alimenti buoni/cattivi per tutti, vi sono anche notevoli differenze quanto agli alimenti ottimali per ognuno.
Ognuno reagisce in modo diverso ai vari alimenti e la dieta ottimale è quindi diversa per ognuno, inoltre metto in guardia dall’ingurgitare a casaccio grandi quantità di integratori di vitamine e minerali che, così assunti, rischiano di fare più male che bene.
Quanto al primo punto, è noto che mentre è facile accertare se vi siano degli alimenti che provocano allergie (poiché è subito osservabile la reazione di prurito, arrossamento ecc.) è invece molto più difficile individuare le intolleranze alimentari.
Quasi tutti presentano un’intolleranza contro determinati alimenti che, se assunti, non sono completamente digeriti ed assimilati dall’organismo, che li considera un corpo estraneo e contro i quali scatena una reazione immunitaria; l’organismo, se si continua ad assumere questi alimenti, è così mantenuto in una situazione di infiammazione leggera ma cronica, che alla lunga può provocare disturbi e malattie anche gravi, ed il cui effetto più immediato è tra l’altro l’aumento di peso e la difficoltà di dimagrire nonostante ci si sforzi di mangiare poco, provando innumerevoli diete.
Le intolleranze alimentari
Quanto però al test per individuare queste intolleranze, non è stato facile individuarne uno soddisfacente, poiché molti dei test d’uso corrente danno, a quanto ho riscontrato, risultati spesso troppo soggettivi ed aleatori (sono cioè interpretati in modo diverso dai vari operatori, ed ho potuto riscontrare che dei campioni di sangue prelevati contemporaneamente dalla stessa persona ed inviati con nomi diversi a laboratori diversi o persino allo stesso laboratorio, mi tornavano con l’indicazione di intolleranze alimentari del tutto diverse!
La mia ricerca si è tuttavia conclusa con un risultato positivo quando ho trovato il test ed il laboratorio al quale ora ricorro, che con procedure e macchinari complessi riesce in modo affidabile ad individuare la reazione immunitaria a più di cento alimenti, che sono divisi in 4 gruppi:
- il primo comprende gli alimenti perfettamente tollerati
- il secondo ed il terzo quelli che danno luogo a reazioni più o meno forti e che è meglio evitare per un certo periodo di tempo, e l’ultimo gruppo, che contiene gli alimenti da evitare permanentemente.
Conoscendo queste reazioni è possibile disegnare una dieta personalizzata ottimale, che consente di perdere peso e conseguire uno stato ottimale di energia e salute.
L’individuazione della alimentazione ottimale per la propria costituzione genetica, con un test di nutrigenomica.
E’ ora possibile arrivare, in base ad un nuovo modernissimo tipo di test, ad una nutrizione tagliata su misura per i geni di ognuno; si tratta di una delle misure preventive più efficaci per conservare la salute e prevenire le malattie per le quali vi sia una predisposizione.
LA “NUTRIGENOMICA” è l’applicazione pratica al campo dell’ alimentazione dei progressi realizzati nella scienza della genetica, progressi che già ora rendono possibile accertare quale sia la nutrizione migliore per ogni singolo individuo, in base a nuovi, moderni test genetici dal prezzo accessibile.
Il completamento, avvenuto alcuni anni fa, della mappa genetica dell’uomo, sta rivoluzionando la medicina, consentendo, in modo inimmaginabile fino a pochi anni fa, di individuare la strategia migliore per prevenire molte malattie e ritardare gli acciacchi della vecchiaia.
In particolare è ora possibile, con un test genetico, stabilire in modo individuale quali siano i cibi più sani per ognuno e quelli invece da evitare.
Sarebbe possibile analizzare migliaia di variazioni (“polimorfismi genetici”) ma questi test si concentrano solo su poche dozzine di variazioni: quelle che consentono di individuare dei problemi che è possibile prevenire con misure concrete (diete e integratori, medicine e sostanze da evitare ecc.), e non su quelle riguardanti futuri eventuali problemi per prevenire i quali non si potrebbe comunque far nulla allo stato attuale delle conoscenze.
Mentre ormai ognuno si rende conto che la base non solo della linea snella ma anche della salute dipende in buona parte dal modo in cui ci si alimenta ogni giorno, vi è tuttavia una grande incertezza su quelli che sono gli alimenti da mangiare/non mangiare.
Chi sostiene la superiorità di una dieta vegetariana, chi insiste sul “tutto crudo”, chi sulla dieta “Atkins”, chi sulla “South Beach Diet” e cosí via.
Tutti conoscono in realtà persone che raggiungono gli 80-90 anni mangiando cibi ritenuti “poco sani” ed altri che si ammalano ancora giovani pur con una dieta “sana”.
Una dieta che dà benefici eccezionali in alcuni spesso non produce alcun effetto in altri, e così via.
Dopo aver approfondito l’argomento per anni, sono arrivata alla conclusione che mentre vi sono ovviamente alcuni (pochi!) consigli che valgono per tutti, (evitare gli eccessi e mangiare di meno; cercare di assumere gli alimenti nello stato più naturale possibile, evitando additivi, conservanti ecc.) l’uomo presenta un forte individualismo ed occorre, in base alla costituzione fisica, discendenza etnica, circostanze di vita e climatiche, tipo di lavoro, anamnesi ecc., ricercare quale sia il tipo migliore di alimentazione per ognuno.
Occorre una ricerca a fondo, con test diagnostici avanzati su ogni singola persona, per stabilire quali sia il rapporto tra ogni individuo ed i singoli cibi.
Un passo nella direzione di un miglior adattamento della dieta alla costituzione delle persone è stato fatto con l’individuazione di diete adatte per determinati gruppi di persone, (come ad esempio la dieta diversa a seconda dei 4 gruppi sanguigni ); un altro passo avanti utile progresso è costituito dal test delle intolleranza alimentari, basato su seri sistemi scientifici (esame igG). Questo test rispecchia però soprattutto la situazione del momento, indicando i cibi da evitare per un certo periodo, mentre in realtà oggi, grazie ai progressi effettuati nel campo della genetica, è possibile stabilire quali siano i cibi permanentemente più adatti, per ogni singola persona, nella quale promuovono la miglior possibile salute.
La nutrigenomica è un campo relativamente nuovo della medicina molecolare, che esamina i rapporti tra la nutrizione e la costellazione genetica individuale propria di ognuno, arrivando alla conclusione che, con le poche eccezioni di cui ho detto sopra, non esiste una alimentazione ottimale per tutti: così ad esempio il pesce, in genere consigliato, è in effetti ottimo per molti ma alcuni dovrebbero evitarlo. Determinati cibi, poco sani per ognuno, per alcuni sono ancor più dannosi e pericolosi e quindi da evitare in modo assoluto.
L’alimentazione ottimale è quella tagliata su misura per la costellazione genetica di ognuno.
Un test genetico fatto bene, i cui risultati siano interpretati da un medico esperto in questo campo, prende in esame almeno una dozzina di “polimorfismi genetici” (piccole variazioni dei geni di ognuno, che lo portano a reagire in modo diverso all’ambiente circostante, ed il cibo costituisce un continuo e strettissimo contatto con “l’ambiente circostante”) che potrebbero condurre a determinate malattie che possono invece essere prevenute se si cambia l’alimentazione in modo coerente con i risultati del test.
Questo tipo di test è ormai diffuso negli Stati Uniti, dove il kit necessario per effettuarlo è venduto persino nei supermercati, ma devo mettere in guardia contro il “fai da te” e contro test effettuati in modo superficiale, i cui risultati non siano interpretati da un medico esperto.
Vi sono invece alcuni laboratori tedeschi ed austriaci, che effettuano dei test che, pur costando un po’ di più di quelli americani, sono più approfonditi e mi hanno consentito di arrivare a risultati molto migliori.
Con questo test “nutrigenomico” è possibile individuare, prima ancora che diano luogo a fenomeni di intolleranza/allergia/ malattia/ gli alimenti da evitare, e scegliere la dieta veramente “tagliata su misura” per ognuno.
Se volete approfondire l’argomento, effettuare il test o fare una visita di consulto, potete prenotarvi nella sezione Contatti