Sedentarietà: l’insufficienza dell’attività fisica – Tratto dal nuovo libro di prossima pubblicazione sullo Sport della Dott.ssa Fiamma Ferraro
Come tutti sanno che il fumo nuoce gravemente alla salute, tutti dovrebbero mettere in evidenza le conseguenze deleterie per la salute derivanti dalla mancanza di attività fisica.
Nel corso delle condizioni di vita nel nostro ambiente vi sono indubbiamente stati molti cambiamenti ai quali l’organismo umano nel corso dei millenni, evolvendosi, si è adattato.
Nella storia umana conosciuta non vi sono tuttavia mai stati, nelle nostre condizioni di vita, dei cambiamenti così rapidi e drastici come quelli che si sono verificati dai tempi della “rivoluzione industriale” di poco più di un secolo e mezzo fa, con una rapidità ancora maggiore negli ultimi 20 anni.
I tempi sono pertanto stati del tutto insufficienti per consentire all’organismo umano di adattarsi fisicamente a questi cambiamenti: in concomitanza vi è stato un incremento dell’utilizzo della tecnologia, aspetto particolarmente preoccupante per i bambini/ragazzi, nei quali l’ipertecnologia è potenzialmente dannosa non solo per i danni alla salute fisica causata dall’immobilismo ma anche per la salute psichica, per via del crescente venire meno dei contatti interpersonali.
Siamo alle prese con un notevole aumento del numero di persone che, con un detto popolare inglese sono a volte indicate come delle persone che trascorrono una gran parte della giornata sdraiate sul divano e mangiucchiando, paragonabili a delle “patate”, sia per la linea fisica diventata “panciuta“, sia per la mancanza di mobilità e “vivacità”. In numerosi paesi, tra i quali anche il nostro, siamo alle prese con problemi di salute causati dalla mancanza di movimento in misura crescente.
Un gruppo internazionale di ricercatori provenienti da 33 paesi diversi da tutto il mondo ha dimostrato che l’inattività fisica è deleteria per il nostro fisico tanto quanto lo è la nicotina. Un dato che nemmeno io mi sarei aspettata. I ricercatori hanno affermato che addirittura pochi minuti di movimento fisico, (andare a fare la spesa, salire e scendere le scale o semplicemente dedicarsi a piccoli lavoretti di casa) potrebbero essere sufficienti per prevenire i rischi derivanti dall’inattività fisica.
Fino a meno di un secolo fa erano ancora molti i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico; le autovetture erano privilegio di pochi, elettrodomestici ed ascensori non esistevano e tutti dovevano, nella vita quotidiana, fare movimento. Non è più così, ed il cambiamento è diventato particolarmente accentuato negli ultimi decenni, fino al punto di avere raggiunto lo stato attuale di ipertecnologia associato, purtroppo e paradossalmente, ad un’involuzione (e non più evoluzione) della razza umana. Purtroppo, pare che molti non si siano ancora resi pienamente conto di essere stati concepiti e programmati per muoversi ed essere attivi con il proprio corpo.
Mettendo da parte i discorsi filosofici, andiamo a vedere la triste realtà: in tutto il mondo, un adulto su quattro e tre adolescenti su quattro (di età compresa tra 11 e 17 anni), non svolgono un’ attività fisica sufficiente in base alle raccomandazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale per la Salute). In alcuni Paesi, i livelli di inattività possono arrivare fino al 70%, a causa del cambiamento dei modelli di trasporto, dell’aumento dell’uso della tecnologia e dell’urbanizzazione. Le “attività” sedentarie sono quelle caratterizzate da un dispendio energetico inferiore a quello di riposo, esemplificate dallo stare seduti od in posizione reclinata (guardare la televisione, guidare, leggere, stare seduti alla scrivania ecc.).
L’OMS riferisce che l’’insieme dei rischi per la salute legati alla sedentarietà è l’esatto opposto dei benefici che si ricavano da un’attività fisica praticata regolarmente. Inoltre, l’OMS stima che si possono attribuire un milione di morti all’anno in Europa a causa di patologie derivanti dall’inattività fisica. Questi dati fanno capire che la sedentarietà è un problema serio e preoccupante, e l’’OMS avverte che uno stile di vita sedentario potrebbe benissimo essere tra le dieci principali cause di morte e invalidità nel mondo.
L’inattività fisica aumenta purtroppo tra gli anziani (ma non solo!); con il passare degli anni si tende a dedicarsi sempre meno ad attività motorie.
Al giorno d’oggi la popolazione è diventata più longeva, ma il vivere di più non implica necessariamente che si arrivi in tarda età in buona salute. Sappiamo che molti anziani non godono di buona salute.
Anche nei giovani però il rischio di malattie dovute all’inattività fisica sta aumentando negli ultimi anni; le abitudini sono cambiate e si tende sempre di più a dedicarsi ad altre “attività” (quali smartphone, tablet, video giochi ecc.). piuttosto che allo sport. L’ allarme è stato lanciato e vari ricercatori hanno richiesto interventi governativi.
Pare inoltre che risulti importante la durata del tempo di sedentarietà, indipendentemente dal fatto che venga fatta o meno attività fisica.
Una vasta meta-analisi ha cercato di quantificare l’associazione tra il tempo di vita sedentaria e varie condizioni: ospedalizzazione, mortalità da tutte le cause, malattie cardiovascolari, diabete e cancro. La conclusione è stata che un prolungato tempo di sedentarietà è associato ad effetti deleteri sulla salute anche in chi svolge una certa attività fisica; (Annerican Internal Medicine, gennaio 2015).
Seguitemi! A brevissimo Vi comunicherò quando uscirà il libro e dove trovarlo!
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