Agopuntura – Metalli_camente 21/9/2021 in onda su RadioMia
Il tema di questa nuova intervista andata in onda durante la rubrica Metalli_camente del 21/09/2021 su RadioMia è proprio l’agopuntura.
Potete riascoltare l’intervista qui. Buon ascolto!
Sono le 19 e 57 noi siamo sempre puntuali con la rubrica Metallicamente organizzata dalla dottoressa Claudia Bottino che saluto e do il benvenuto alla dott.ssa Fiamma Ferraro è un piacere è un onore averla qui con me dottoressa benvenuta. Allora stasera lei come sempre tratta un argomento importantissimo ma anche molto utile devo dire che è quello dell’agopuntura quindi tutte le domande del caso se l’agopuntura è rischiosa, a cosa serve, a cosa non serve, se funziona in tutti e per tutti quindi dottoressa un ampio argomento devo dire forse non basta il tempo che abbiamo a disposizione però le nozioni principali le possiamo ascoltare. Le passo la parola dottoressa Ferraro, a lei.
Faremo altre interviste perché la tematica è molto vasta.
Allora l’agopuntura tradizionale che molti conoscono come agopuntura tradizionale cinese nasce nel 305-204 avanti Cristo e viene descritta per la prima volta in un canone di medicina interna di un certo imperatore (non oso nemmeno pronunciare il nome per non fare gaffe in diretta) ma il concetto affascinante è che il medico cinese era considerato un medico fallito nel momento in cui il paziente si ammalava.
Per cui l’agopuntura, possiamo dire, è una pratica in tutti i sensi millenaria. Funziona, non funziona, dipende.
Io spesso sento dire, forse anche lei Dottoressa Cinzia, “Non credo nell’agopuntura”, lo dicono le persone per la strada come a volte anche i medici.
E allora io cosa dico? Ovviamente sempre da un punto di vista scientifico io posso credere o non credere in Dio, nei fantasmi, in altre cose. L’agopuntura di per sé è un concetto affascinante perché mediamente circa l’80% della popolazione si dice essere un reponder all’agopuntura il che vuol dire, ovviamente, avere una risposta terapeutica.
Cos’è che distingue l’agopuntura da un trattamento farmacologico?
Il risultato del trattamento farmacologico, indipendentemente da quelli che possono essere gli effetti collaterali, io lo posso prevedere nel senso che se io prescrivo una statina, un antidepressivo, un altro agente farmacologico, la risposta è prevedibile.
Con l’agopuntura la risposta non è prevedibile non solo perché quel 20% della popolazione che non è responder. Nell’80% della popolazione che ha una risposta, la risposta stessa non è prevedibile nel senso che ci sono soggetti che hanno un grandissimo vantaggio terapeutico altri che ne hanno uno minore o diverso. Per cui, come dico, bisogna farsi punzecchiare per vedere.
Partiamo dal presupposto, dottoressa, che male non fa, bisogna provare per vedere ma male non fa, al massimo fa poco.
Proprio così: al massimo fa poco perché, come dico sempre ai pazienti, per fare male dovrei (e spero vivamente che non mi capiti mai) inciampare sul paziente e conficcare gli aghi. Per cui è veramente difficile fare male.
Poi i rischi potenziali che ci sono, non esistono per lo meno in Italia, quali il riutilizzo di aghi già usati, aghi non sterilizzati ma in uno studio medico serio questo non accade, non siamo in Africa quindi magari in Africa succede però qui insomma no.
Poi potenzialmente si potrebbero trasmettere virus e quanto sempre se lago è di grandi dimensioni e riutilizzato, però nella nostra parte appunto del mondo di solito non accade.
Allora l’altro discorso da chiarire è, indipendentemente appunto dal fatto che uno possa essere o no un responder, per cosa funziona l’agopuntura nei soggetti che sono responder?
L’ agopuntura tradizionale cinese, che è stata la prima forma di agopuntura che ho studiato, si dice avere effetti in problemi ginecologici (che io personalmente non tratto) però molti professionisti li prendono in considerazione; problemi ortopedici che sono all’ordine del giorno che io personalmente tratto e con grandi risultati; nella terapia del dolore – infatti nei medici, di solito, coloro che “credono e praticano” l’agopuntura spesso e volentieri sono anestesisti tanto che si è visto che in soggetti che sono particolarmente sensibili alla agopuntura è addirittura possibile effettuare interventi chirurgici e questo lo si fa in soggetti che sono estremamente allergici agli anestetici, addirittura con qualche aghetto infilzato per cui è una pratica affascinante.
Tornando a noi, avevamo detto problemi ginecologici, terapia del dolore, anestesia, problemi ortopedici, anche ansia.
Alcuni terapisti medici hanno addirittura esperienza nel trattamento del fumo, da dipendenza da fumo.
L’agopuntura dottoressa si può utilizzare per cosa? Per tutto? Per curare tutto più o meno?
Ma purtroppo no, dipende. Allora innanzitutto dipende dalla bravura dell’agopuntore perché quello dico sempre, e questo è un consiglio appunto per i radioascoltatori, bisogna vedere quelle che sono le esperienze dell’agopuntura perché ci sono agopuntori come la sottoscritta che trattano determinate patologie. Ci sono invece altri agopuntori che fanno tutta una anamnesi clinica anche in base alla medicina tradizionale cinese per cui non è facile rispondere.
Tradizionalmente, come le dicevo, si direbbe appunto problemi articolari, ginecologici, ansia, terapia del dolore.
Un concetto affascinante, che sicuramente approfondiremo in interviste successive, è che ci sono anche nuovi tipi di agopuntura che risalgono a circa 20-30 anni fa. Io mi occupo di una di queste che appunto il trattamento di malattie degli occhi ritenute gravi che sono in effetti gravi quali la maculopatia, il glaucoma e sono delle malattie per i quali il soggetto spesso e volentieri si sente dire “Scusi qui non c’è niente da fare”.
Se il soggetto è un responder, in base a questo tipo di agopuntura che non ha nulla a che fare con la agopuntura tradizionale cinese, ci possono essere risultati.
Non è una cura miracolosa è un trattamento che allevia i sintomi, migliora la vista e ritarda la progressione della malattia.
Questo è un tipo di agopuntura diciamo moderna.
Un altro tipo di agopuntura moderna è l’agopuntura in base agli insegnamenti del professor Yamamoto che è un dottore anestesista professore e, pensi lei dottoressa Cinzia, che in Giappone quando al 118, l’equivalente del medesimo, giunge una chiamata dove c’è un sospetto ictus, mandano a bordo dell’ambulanza un medico specializzato in questa tecnica di agopuntura che viene denominata l’agopuntura dello scalpo dove gli aghi vengono introdotti appunto nel cranio.
È una pratica un po’ dura però alla fine il risultato è quello che conta. Basta dire che lì lo fanno di routine.
Si, senza spaventarsi, si pensi che gli aghi sono comunque introdotti nella pelle solo pochi millimetri.
Beh comunque quello che conta è il fatto che loro la usano questa tecnica addirittura a bordo ambulanza c’è questo medico.
L’agopuntura, se praticata bene, da un medico esperto e dico medico perché in Italia per legge solo i Medici la possono praticare mentre in altre nazioni quali la Germania, la Danimarca, anche un infermieri e altri professionisti della sanità come i naturopati e così via. L’importante è non fare male.
Dottoressa da che età è possibile farsi praticare l’agopuntura?
È una domanda interessantissima. Da qualsiasi età. Il problema, io non tratto volentieri i bambini, perché i bambini non comprendono ancora ma in teoria già un bambino partorito potrebbe essere trattato. Quindi non c’è un’età. Si è visto che l’agopuntura non ha un effetto placebo in quanto si possono trattare anche animali.
Infatti anche alcuni veterinari utilizzano l’agopuntura specialmente nei cavalli e nei cani da qualsiasi età. Purtroppo i bambini non la sopportano ma per ovvi motivi perché i bambini hanno paura degli aghi quindi nel momento in cui vedono gli aghi chissà che cosa pensano.
Purtroppo anche certi adulti hanno paura degli aghi però è una cosa totalmente soggettiva.
Insomma alla fine il risultato è quello che conta quindi sfatiamo i miti che l’agopuntura non è efficace, che l’agopuntura può far male e tutto quello che ne consegue dottoressa Ferraro. Quindi può curare anche, che ne so, qualcuno che vuole smettere di fumare per esempio.
Si, se uno va da un terapeuta che ha esperienza in tal senso si, se è un soggetto, come abbiamo detto, responder può aiutare anche in questi casi.
Nell’emicrania, per esempio, visto che ci sono tanti tipi di emicrania che non riescono a venirne a capo molti medici, magari con l’agopuntura si sicura e allora ad esempio visto che ci sono tanti tipi di emicrania no che non non ne riescono a venire a capo molti medici di questa emicrania magari con l’agopuntura si cura.
Con l’agopuntura sì. Io tratto l’emicrania con l’agopuntura abbinata ad altri agenti naturali che permettono, se il soggetto è un responder, piano piano di svezzare il farmaco.
Ovviamente lei ci insegna che non basta una sola seduta.
Purtroppo no, magari fosse così, sarei già miliardaria.
Per questo mettiamo l’animo in pace a chi ci sta ascoltando, non pensate che con una seduta di agopuntura potete risolvere i vostri problemi. Assolutamente no ma le sedute variano da da problema a problema oppure c’è uno standard di sedute?
No, non ci sono standard e questo lo dice un agopuntore serio. Non ci sono standard.
Varia a seconda del problema, dell’intensità del problema, varia dall’expertise, dalle conoscenze dell’agopuntore e poi fondamentalmente da quella che è la risposta per il soggetto.
Dottoressa Ferraro le incute veramente tanta calma devo dire con la sua voce, col suo modo di parlare, per cui tutto sembra roseo quando parla lei. Io le faccio i miei complimenti quindi diciamo agopuntura sì, senza nessun tipo di problema.
Farsi punzecchiare per vedere.
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