La medicina sul web – Intervista rubrica Metalli_camente del 29/6/2021 in onda su RadioMia
Il tema di questa nuova intervista andata in onda durante la rubrica Metalli_camente del 29/6/2021 su RadioMia è proprio la medicina sul web.
Potete riascoltare l’intervista qui. Buon ascolto!
Buonasera Dottoressa Fiamma Ferraro e bentornata a Metalli_camente. Questa sera affrontiamo un argomento molto importante ma anche molto curioso devo dire che è la medicina sul web perché sul web siamo tutti i medici. Una volta si diceva “lo dice la televisione” oggi si dice “l’ho sentito o l’ho letto su internet” e quindi io dico questo: è possibile tramite internet curarci? Credo di no però la parola passa a lei dottoressa.
Allora la risposta è NI. Avevamo già parlato un pochino in una intervista precedente che era sul web, avevamo già parlato brevemente di questo argomento e abbiamo detto che poi in una intervista successiva (eccola qua) avremo approfondito.
Allora sul web c’è di tutto e di più e andiamo a vedere cosa significa di tutto e di più e poi andiamo a vedere quello che dobbiamo fare.
Per il preparare l’intervista odierna, come sempre, mi sono un pochino documentata sul web per l’appunto e cosa ho visto? Che di fronte ad una malattia o un sintomo circa il 30% della popolazione fa indovini cosa? Corre e si documenta sul web.
Ma sa dottoressa, capita che ne so in un orario un po’ così, magari che ne so alle 11 di sera che uno ha un sintomo, vede un qualcosa di anomalo e pensa: “Che faccio, che faccio a quest’ora? Vado su internet e vedo che rimedio posso usare”. Lei come la vede?
Da un lato il problema è che bisogna saper trarre informazioni utili dal web perché sul web c’è tutto sia cose utili che cose potenzialmente inutili.
Esatto, bisogna capire e discernere quello che si legge.
Allora io parto da un presupposto fondamentale: l’organismo umano è un organismo biologico e si dice, c’è chi affermerebbe, che la medicina tra le facoltà universitarie è la più difficile, perché? Perché c’è bisogno di tanta tanta memoria, tanta capacità logico analitica deduttiva, di una mente un po’ “scientifica” e un pochino forse anche matematica. È una facoltà molto difficile.
Il problema con questo organismo umano che siamo noi, l’organismo biologico, è che noi non siamo una semplice o difficile equazione matematica dove la risposta è solo una e quella. Posso avere più o meno difficoltà a trovare la risposta all’equazione, ne posso avere meno però la risposta è sempre e solo quella.
Per l’organismo umano non è così perché l’organismo umano, nel suo essere un organismo appunto biologico, è estremamente variabile e può essere influenzato da tanti tanti fattori per cui non c’è sempre un’unica risposta e questo concetto chiaramente adesso lo colleghiamo al web.
In medicina si impara la differenza tra sintomo clinico, segno clinico, diagnosi, diagnosi differenziale, anamnesi remota. È abbastanza difficile per un non medico valutare un soggetto nella sua patologia. Per cui non è che adesso tutti i medici sono Dio in terra perché noi lo sappiamo: un medico è un professionista e un professionista può essere più o meno valido e questo principio vale per tutte le categorie.
Per cui cosa fa un soggetto che va su internet?
Inserisce quelle che secondo lui o lei sono le parole chiave; gli algoritmi di Google sono influenzati dalle credenze dell’individuo stesso. L’individuo stesso però tende a dare per scontato che quello che sta leggendo sia la verità assoluta mentre magari non è così. Ci sarebbe bisogno di documentarsi ulteriormente.
In più spesso e volentieri le persone non conoscono quelli che sono i termini medici per cui non sanno che cefalea può voler dire mal di testa.
Magari scrivono “rimedi della nonna”, “rimedi mal di testa”, “ho mal di pancia”, “ho mal di stomaco” … (nessun medico scriverebbe mai “mal di testa” o “mal di stomaco” o “male al piede”. Il medico di solito utilizza il termine medico, utilizza la parte anatomica interessata, e questo è un esempio molto banale).
Per cui in base anche alle parole chiave inserite, quello che si è visto è che appaiono o cose più gravi per esempio “Ho mal di testa: Oddio ho un tumore al cervello” oppure “Ho un mal di testa: non è niente” e c’è la tendenza o a sopravvalutare oppure a sottovalutare le patologie in questione. Questo è il primo problema.
Il secondo problema è la veridicità dell’informazione stessa perché su internet ci sono tante fake news e molti non sono in grado di discernere e danno, sempre come verità assoluta, anche queste fake news spesso influenzate dalle loro stesse credenze.
Un problema sono le fake news e un altro problema è il fatto che ci sono anche tanti interessi privati per cui scrivono quello che vogliono nel tentativo di vendere il loro rimedio o loro prodotto. Non che il loro rimedio o il loro prodotto possa non essere valido, lo è anche, però nel giusto contesto clinico.
Per cui questo eccessivo andare a guardare sempre il web, ha provocato quella che si chiama addirittura una “fibercondria” dall’inglese. È un termine che è stato appunto coniato di recente e ho letto tre studi, uno che risale al 2008, uno al 2009 e uno al 2011, i quali fanno presente che questo costante andare a diagnosticarsi sul web induce uno stato ansioso.
L’altra cosa preoccupante, ci dice un altro studio e sono andata a vedere e purtroppo è così, esistono addirittura dei siti dove uno si può diagnosticare da solo. Come dimostrato da uno studio, in alcuni casi questi siti sono attendibili ma in altri no. L’essere attendibile o non sicuramente dipende sempre dalla scelta delle parole chiave e da quello che uno inserisce all’interno di questi siti e per cui cosa fare?
Per avere informazioni serie, io consiglio sempre, nel campo della medicina convenzionale, di rivolgersi al sito del Ministero della Salute, l’Istituto di Sanità Superiore, l’Agenzia del Farmaco.
Nel campo di quella che può essere la mia medicina, che è la medicina integrata, bisogna stare ancora più attenti e andare a scrutare il singolo professionista.
Io le cito un caso preoccupante: c’è un signore, non faccio nomi, che dice di essere un medico.
Da punto di vista legale questo signore è un odontoiatra, è un dentista. È iscritto regolarmente all’albo, per cui è tutto legale, ma non è un medico per cui quello che lui fa è legale però è deontologicamente scorretto perché questa persona è relativamente conosciuta e se io dovessi dire a lei, dottoressa Cinzia, adesso le metto in bocca delle otturazioni, ovviamente senza metalli, le conviene darsela a gambe a 100 Km orari.
Però, Dottoressa Ferraro, lei si è documentata! Ma in quanti sanno, in quanti si vanno a documentare? Ecco perché bisogna documentarsi! In quanti sanno che questa persona non è un medico però si sottopongono io a questo punto direi alle angherie di questo di questa persona?
Non è che uno può andare da un dentista e prima di andarci va a documentarsi su internet su vita, morte e miracoli di questa persona quindi bisogna diffidare.
Non dovrebbe essere così. Per cui io consiglio, se non si tratta del medico di base oppure di uno specialista ospedaliero, di documentarsi. Le informazioni serie di solito si trovano o sui siti di professionisti come lo posso essere io che mi documento e fornisco tutte le mie referenze oppure nel campo della medicina convenzionale anche li ci sono associazioni scientifiche però non i forum o Facebook perché i forum o Facebook possono citare delle cose serie come anche delle cose non serie. Le è capitato mai Dottoressa Cinzia di sentir dire “Lo dice Facebook”?
Dietro ad ogni profilo Facebook c’è una persona e ognuno scrive quello che vuole.
Poi magari, che ne so, bannano dei siti che alla fine che non ne vale la pena bannarli e non quelli che magari veramente lanciano fake news alla grande. Quindi insomma bisogna stare molto attenti. Dottoressa Ferraro a questo punto, magari in conclusione, per stabilire insomma alla veridicità di una notizia quindi come si fa a sapere se la fonte di una notizia quanto è importante?
Se la notizia è trasmessa da un organo ufficiale quale l’AIFA, uno dei Ministeri o Istituti allora è veritiera sennò i siti ufficiali di solito finiscono con .org
Quindi i siti ufficiali finiscono con .org e questo è importante da sapere.
Oppure si vede il professionista stesso, come posso essere io Fiamma Ferraro iscritta all’Ordine dei Medici di Siena con il mio numero.
Quindi basta andare sull’albo no?
Si si può andare anche sull’albo perché per legge ogni medico non può esercitare ammenochè non sia iscritto ad un albo. Vedere quelle che sono le specializzazioni del professionista in questione.
Però, e questa è la cosa importante, affinché un sito sia importante, deve essere .org
Si, uno dei siti “ufficiale” come si dice.
Per ulteriori approfondimenti, potete riascoltare anche la mia scorsa intervista sul tema cliccando al seguente link La doppia faccia del web – Metalli_camente