Menopausa, TOS e Medicina Integrata. “I medici non capiscono niente”. Non so quante volte ho udito questa frase negli ultimi decenni.

Dico, a difesa della mia categoria: grazie a Dio che la medicina esiste, se fosse il caso contrario, molti non sarebbero nemmeno più in grado di esprimere tale parere in quanto potrebbero non più essere in vita.

A difesa però di chi pronuncia questa frase dico che purtroppo la ricerca scientifica non è affatto semplice, e potrebbe essere che molti non si rendano conto di quanto sia difficile.

A tale proposito, analizziamo una tematica “scottante” e di molta attualità: la sostituzione ormonale nella donna in post menopausa.

Ebbene, nel 1991 è stato avviato il rinomato studio Women’s Health Initiative su oltre 16,000 donne in post menopausa per valutare la terapia ormonale sostitutiva (TOS).

L’obiettivo, più che nobile, era di prevenire i sintomi che affliggono alcune donne in questa fase della vita, quali osteoporosi, caldane, insonnia, sbalzi d’umore e secchezza vaginale.

A tale proposito era stata prescritta una terapia ormonale in alte dosi. I risultati di questi primi anni non furono tra i migliori: erano aumentati i casi di incidenti cardiovascolari, ictus e fenomeni trombotici, tanto che lo studio è stato sospeso per alcuni anni.

Nel momento in cui lo studio è stato ripreso, erano state apportate modifiche fondamentali. Le conclusioni di questo studio molto importante risalgono agli anni 2016-2018.

Menopausa, TOS e Medicina Integrata: Conclusioni

1. La TOS deve essere prescritta solo se la donna è affetta ha uno o più sintomi, e non come prevenzione.

2. Si prediligono ormoni a basso dosaggio, non alto come nei primi anni.

Cos’altro è emerso negli ultimi anni?

Al giorno d’oggi è possibile effettuare una TOS anche mediante i cosiddetti patch (cerotti), per evitare il rischio di trombosi. Inoltre, anche se al giorno d’oggi ci sono ormoni bioidentici, non dovrebbero essere prescritti per una prevenzione, ma solo in caso di uno o più sintomi.

A questo punto la vispa follower potrebbe affermare: ma dovrebbe comunque esserci una prevenzione!

Assolutamente sì. A tale proposito, la medicina integrata ha a disposizione la fitoterapia, l’omotossicologia, la medicina rigenerativa ed addirittura precursori ormonali.

Più che mai l’approccio andrebbe personalizzato in base al fatto che la donna abbia effettuato o non un’isterectomia oppure che non vi siano fibromi uterini.

Visto che la durata media della vita si sta allungando, ben venga dunque un felice periodo post menopausa, che si tratti di medicina convenzionale e/o Medicina Integrata.