Metalli e vaccini. Nel post-pandemia da COVID 19, e i relativi dibattiti attinenti alle vaccinazioni, il seguito non puo’ che potenziare la discussione circa la tematica antecedente, riguardante un ipotetico collegamento tra la sindrome dello spettro autistico in eta’ pediatrica e le vaccinazioni.
Gli studi in merito hanno dato risultati contrastanti. In base alla famosa Wakefield hypothesis del dottor Arthur Jeremy Wakefield, vi sarebbe una correlazione tra i vaccini e lo sviluppo dell’autismo; nel 1998 questo celebre medico britannico gastroenterologo e 12 collaboratori pubblicarono la famosa teoria in base alla quale le proteine dei virus contenute nel vaccino trivalente contro rosolia, morbillo e parotite scatenerebbero l’autismo.
Nella prima edizione, del 2015, di questo libro scrivevo: “Mentre la comunità scientifica, dopo aver valutato tale ipotesi ha ritenuto che non fosse plausibile, (ved. ad esempio The MMR and autism:Sensation, refutation, retraction and fraud, di T.S. Sathyanarayana et al. pubblicato nel 2011 su Indian Journal of Psychiatry), molti genitori di bambini affetti dall’autismo ne sono invece rimasti convinti, in quanto hanno visto i sintomi della malattia insorgere proprio dopo il vaccino. Da quel momento in poi, molti genitori hanno anche sostenuto un collegamento tra il mercurio contenuto in vari altri vaccini e l’insorgenza dell’autismo. Il mercurio è inoltre in alcuni paesi ancora contenuto, come conservante, in alcuni vaccini per l’influenza e l’epatite ed altro, con varie denominazioni dalle quali non si deduce che si tratta di mercurio (ma questo avveniva maggiormente nel passato). L’aumento esponenziale dei casi di autismo (ormai 1 su 100-200 bambini) viene ora da molti collegato al mercurio (ved. Doja, A., Roberts, W., Immunizations and autism: a review of the literature, «Can. J. Neurol. Sci.», vol. 33 (4), 2006, pp. 341–346, PMID 17168158). Studi effettuati presso l’Università di Calgary hanno dimostrato che il mercurio, quando entra in contatto con un tessuto nervoso, può letteralmente distruggerlo in pochi secondi, ‘sciogliendone’ il rivestimento mielinico, (demielinizzazione).”
Visto che sono passati quasi 10 anni dalla prima edizione di questo libro nel 2015, il mio obiettivo è di indagare ulteriormente per vedere cosa sia cambiato nel frattempo e mi sembra strano non aver trovato lo studio sopracitato già mentre scrivevo l’edizione precedente, ma mi giustifico osservando che la ricerca sul web (ed in questo caso su PubMed ) non è sempre semplice.
Nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ continuava a non essere contraria alla presenza di timerosolo nei vaccini in paesi sviluppati. Questo per via del suo basso costo, efficacia, “sicurezza”, ed ampia disponibilità del medesimo.
La conclusione dei ricercatori era stata pertanto a favore del timerosolo, pur contenente mercurio e con la previsione che sarebbe stato utilizzato per i vaccini per almeno qualche decade. (Ved. ad es. “Thiomersal in vaccines; balancing the risk of adverse effects with the risk of vaccine-preventable disease,Mark Bigham et al Pubblicato nel 2005 sulla rivista Drug Safety”; timerosolo nei vaccini; equilibrare il rischio di effetti negativi con il rischio di malattie prevenibili con i vaccini).
Per ciò che concerne la domanda/affermazione “I vaccini ontengono metalli tossici”, la nota Fondazione Umberto Veronesi risponde: “Ad oggi nessun vaccino in commercio in Italia contiene il Thiomersal” , che in passato era contenuto in molti vaccini anti-influenzali oltre che vaccini per l’eta’ pediatrica.
Nel 2007, nell’ Interrogazione al Parlamento Europeo E10065/07 della dottoressa Kathy Sinnott, era stato preso in considerazione il fatto che il mercurio è estremamente tossico anche in piccole dosi, in modo particolare nelle donne incinte, nei feti e nei lattanti.
La Commissione europea aveva pertanto preso in considerazione gli effetti collaterali potenzialmente derivanti dal mercurio nei vaccini, tra cui iperattività (ADHD).
Il timerosolo e’ stato proibito nei vaccini da molti anni in vari Stati (sin dal 2001 negli Stati Uniti) ed ora (2024) si può tranquillamente affermare che i vaccini non contengono più mercurio ed altri metalli tossici.
Anche ora peraltro il fatto che i vaccini contengono metalli tossici è riportato come non veritiero in vari siti web disinformati o che condividono notizie errate ( “fake news”- notizie false). Riporto ad es. Fake News N.97. “I vaccini sono pieni di metalli e altre sostanze pericolose come mercurio, formaldeide, alluminio.“
In realtà i vaccini commercializzati in Europa e nord America sono ben controllati quanto al contnuto di metalli tossici proibiti; ma purtroppo vari vaccini nei paesi in via di sviluppo li potrebbero contenere.
Come collegare dunque il discorso dei metalli tossici allo sviluppo dell’autismo? Non vi è una risposta chiara; se ci fosse sarebbe relataivamente semplice prevenirne i danni e salvare i propri figli.
A parte il problema sopracitato dei metalli tossici, potrebbe darsi che il dottor Wakefield ed i suoi collaboratori avessero ragione sull’ipotesi che siano le proteine virali contenute nei vaccini a scatenare l’autismo? Faccio presente a questo proposito che dal 2013 non si parla più di “autismo” bensì di “sindrome dello spettro autistico”, in quanto l’affezione è molto variegata e ce sono tante sfumature. Vi sono casi di “autismo funzionale”, (bambini purtroppo molto meno funzionali), Asperger e così via. L’unico fatto sul quale non vi sono dubbi è che si tratta di un vero e proprio disagio psico-socio-economico. La prevalenza dell’autismo sembra essere di 1/100 bambini; (Global Prevalence of Autism, A Systemic Review, di Jinan Zeldan et al. pubblicato a maggio del 2022 sulla rivista Autism Research). È difficile stabilire se si tratta di un reale aumento nella prevalenza oppure del miglioramenti dei test diagnostici; potrebbe in effetti anche essere fondata l’ipotesi che decadi fa vari bambini affetti dell’affezione venissero semplicemente considerati “stupidi”.
Negli ultimi 15 anni è divenuto possibile riconoscere e trattare tanti bambini e giovani affetti dalla sindrome dello spettro autistico, iperattività ed Asperger; nel loro trattamento in vari casi ho ottenuto buoni risultati ed in altri purtroppo no. Sono però riuscita a giungere alla seguente conclusione: com’è spesso il caso nei trattamenti medici, il miglior approccio è quello multi-disciplinare; non ci si può sempre affidare solamente ad una singola terapia. Per cui può essere utile ad es. un supporto logo-terapeutico, un insegnante di sostegno se necessario, una “Pet Therapy”, (in base al caso e se possibile; inoltre un piano alimentare personalizzato, un supporto del microbioma, un piano terapeutico ortomolecolare personalizzato ed altro….. “Ed un piano personalizzato di terapia chelante dove lo mettiamo?” si starà chiedendo il lettore. Come scrivo più avanti nel libro, spiegandone le mie motivazioni, salvo i casi di intossicazioni acute ma croniche, non condivido di solito una scelta terapeutica con un agente chelante per endovena. Consiglio invece ovviamente un piano terapeutico chelante personalizzato, graduale e privo di effetti collaterali. Ma devo purtroppo fare presente che anche una terapia chelante può non essere sufficiente per apportare i benefìci auspicati. Vale però sempre la pena di provare in quanto, come scrivo più avanti nel libro, liberarsi dei metalli tossici non può comunque che aiutare l’organismo in generale. Quanto ad un collegamento tra vaccinazioni ed autismo, faccio presente che negli ultimi anni ho trattato centinaia di bambini e giovani con varie problematiche Quali asma, allergie, affezioni nasali, problemi dermatologici, ansia, infezioni ricorrenti ed ovviamente lo spettro dell’autismo. Molti bambini e giovani affetti da quest’ultima non erano stati vaccinati, Mentre quasi tutti i bambini e giovani con le altre problematiche lo erano stati. Personalmente, nella mia esperienza non ho riscontrato nessun collegamento, ma ho precisato “nella mia esperienza” . Questo perché alcune centinaia di giovani in un quadro clinico così variegato ed etereogeneo non possono di certo portare a statistiche e non sono sufficienti per trarre conclusioni sicure. Alcuni genitori infatti avevano notato un collegamento tra le vaccinazioni e l’insorgere dell’autismo; potrebbe forse accadere che il vaccino funga da miccia in un campo già minato? “Minato” da precedenti problemi o dal punto di vista genetico? Al momento sono in corso ricerche sull’ aspetto genetico dello spettro autistico, e speriamo che non continui ad essere in tutti i sensi lo “spettro” di cui si tratta!. L’unica certezza è che i miei lettori saranno sempre aggiornati.
Quanto al Virus COVID 19 ormai diventato endemico, c’è ancora poco da scrivere; credo che se ne saprà di più negli anni a venire. Non entro nella diatriba “vaccino sì o vaccino no?” Purtroppo non c’è stato tempo a sufficienza per sperimentare i vaccini COVID 19 nei laboratori e con adeguate fasi di trial clinici. Perlomeno la buona notizia è che anche post – vaccino è possibile effettuare piani terapeutici di medicina integrata.
È ancora troppo presto per avere dati circa potenziali effetti collaterali di questi vaccini. Di studi scientifici ce ne sono ancora pochi, di non facile lettura.
Ved. ad esempio:
-Toxicological Assessment of a COVID Pandemic Vaccine- Demonstrating the Suitability of a Platform Approachfor mRNA Faccines di Cynthia M Rohde e colleghi, pubblicato nel 2023 su Vaccines.
Long term efficacy and toxicity of SARS-COV-2 vaccination in cancer patients treated with immunotherapy di Spiliopoulou et al, pubblicato nel 2023 su Cell Death Disorders.