Metalli tossici nella storia. Dottoressa Fiamma Ferraro Medico Chirurgo e Medico di Medicina Generale, Complementare ed Integrata.

The history of poiskning: from ancient times until modern era (avvelenamenti nel corso della storia: dai tempi più remoti ai tempi più moderni), di E. Nepovimona et al, pubblicato nel 2019 sulla rivista Archives of Toxicology: Gli avvelenamenti nella storia dell’umanità fanno parte di una rete di misteri, intrighi, esperimenti scientifici, genialità, curiosità, incidenti, disastri naturali ed altro, ma soprattutto delitti, sia passionali sia non.

D’altronde la conoscenza degli effetti negativi di molti metalli in termini di tossicità è ormai noto da secoli.

Già Paracelso faceva presente che sono pochissime le sostanze non-tossiche, è il dosaggio della sostanza in questione che conta; tale concetto è uno dei pilastri della tossicologia moderna.

Metalli tossici nella storia

Nei secoli scorsi, sia avvelenamenti che delitti commesi con metalli tossici rappresentavano il “crimine perfetto” visto che non lasciavano tracce; anche perché i segni ed i sintomi di tossicità erano analoghi a sintomi causati da patologie varie.

Grazie a metodiche analitiche tossicologiche odierne, è molto più difficile per un criminale “farla franca”.

Vi è però una maggiore conoscenza nella creazione di sostanze tossiche.

Pertanto, nel corso della storia, metalli e metalloidi tossici sono stati utilizzati come arma in numerosi delitti “passionali”, e da vari assassini.

Vi verrà forse da pensare all’arsenico, un “veleno perfetto” ma non l’unico.

Metalli tossici nella storia

C’è chi sostiene che Wolfgang Amadeus Mozart non sia morto per cause naturali alla giovane età di 33 anni ma che sia stato avvelenato con il mercurio. Questi avvelenamenti non sono un fatto del passato. Pochi anni fa, nel 2009, il caso della presunta spia Alexander Litvinenko, avvelenato a Londra in un ristorante con polonio-210, ha fatto il giro del mondo.

Non finisce qui: i nostri “protagonisti” killer sono stati impiegati come armi chimiche in contesti di guerra.

Ad esempio, durante la prima guerra mondiale gli inglesi utilizzavano uno spray poco simpatico, contenente arsenico, dal nome lewisite. Tale spray provocava un grave edema delle palpebre, irritazione del tratto gastrointestinale e neuropatie sia centrali che periferiche.

Metalli tossici nella storia

La terapia chelante nasce durante la seconda guerra mondiale dall’antidoto contro questo spray, il British Anti-Lewisite, detto “BAL” (nome chimico: dimercaprolo). Tale antidoto è stato sviluppato dai tedeschi, onde evitare un attacco chimico del genere di quello avvenuto anni prima; si tratta di una molecola con gruppi di zolfo in grado di legarsi (oppure “chelare”, come vedremo) all’arsenico e ad altre sostanze tossiche.

Questo tipo di guerra sfrutta determinate caratteristiche di metalli e altri agenti tossici ed è forse più noto come “guerra chimica”. Anche se la guerra chimica è stata bandita dalla Convenzione di Ginevra, purtroppo molti Paesi non hanno aderito ad essa.

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