Sedentarietà nei giovani – Metallicamente 01/09/2021 in onda su RadioMia
Il tema di questa nuova intervista andata in onda durante la rubrica Metalli_camente del 1/09/2021 su RadioMia è proprio la sedentarietà fisica e psicologica nei giovani specialmente in questo periodo di Covid.

Potete riascoltare l’intervista qui. Buon ascolto!


Arriva così la rubrica Metallicamente sono le 20 in questo istante ed io do la buonasera e il benvenuto alla Dott.ssa fiamma Ferraro.

Una canzone dice “L’estate sta finendo” ma secondo me non è questione di mese ma è proprio questione di tempo perché basta che fa caldo, c’è il mare bello e noi continuiamo ad andarci ovviamente. Allora Dottoressa tra le tante tossine da Covid contiamo anche la triplice tossina da covid-19 e stasera lei ci parla di sedentarietà mentale, sedentarietà fisica e, soprattutto nei giovani, dipendenza indotta dall’estremo utilizzo di mezzi tecnologici. Quindi questi giovani sembrano quasi “drogati” da questi device quindi smartphone, tablet e videogiochi e chi più ne ha più ne metta dottoressa a lei la parola con la speranza che i giovani che stanno ascoltando in questo momento prendano i suoi consigli veramente alla grande, speriamo anche per la gioia dei genitori.

Allora Dottoressa Cinzia questa intervista conclude la terza intervista di una serie di interviste che abbiamo fatto circa la dipendenza dal web, circa il gaming disorder ovvero appunto la dipendenza da videogiochi e così via.

Avevamo detto sulla dipendenza da videogiochi che il concetto è riferito ad un utilizzo eccessivo e compulsivo appunto dei videogiochi, smartphone, insomma tutti questi device. Allora già studi di anni fa, di qualche anno fa per cui pre Covid, hanno fatto presente che dal 1 al 3% dei giovani tra i 12 e 25 anni c’era questa reale preoccupazione che fossero appunto affetti da una dipendenza psicologica qual è quella del Gaming Disorder.

Avevamo detto appunto in una delle nostre interviste precedenti che una tale psicopatia, quando diventa una dipendenza ovvero che i giovani passano più di un’ora al giorno davanti a questi device, poi potrebbe in futuro sfociare in una o più dipendenze perché questo è un concerto diciamo abbastanza conosciuto nel campo delle dipendenze trattasi di fumo, alcol, droga … Già questo in era pre-Covid era un dato allarmante.

Quello che si è visto in generale con il Covid-19 è che il dato si è quasi triplicato.

Stanno emergendo studi scientifici e uno di questi mette diciamo tutti allerta perché sembrerà essere triplicato se non di più, ma non ci sono ancora dati ufficiali perché immagino che ci vorrà un anno o ancora più però quello che ho visto già l’anno scorso nel 2020 è che i videogiochi, l’industria dei videogiochi ha praticamente fatturato 159 milioni.

Sono aumentate le vendite perché giustamente questi giovani in casa che cosa dovevano fare se non giocare, videogiocare no?

Sì, se già lo facevano prima figuriamoci ora. Ma qual è il problema? È che anzitutto viene meno anche proprio la prestazione scolastica, c’è anche il rischio che questa sedentarietà porti potenzialmente a problemi di sovrappeso.

Un altro studio dimostra che in caso di sovrappeso, il Covid-19 è più aggressivo e poi per il futuro purtroppo non si sa quello che succederà, per cui purtroppo non ci sono soluzioni se non quella di cercare di motivare questi giovani a stare attenti a non cadere nel tranello di questi device.

Dopo magari ci racconterà come si può fare prevenzione per questi giovani no?

L’unica cosa da fare è proprio, tornando al discorso di sedentarietà, l’altra cosa che vedevo già prima nei giorni ancora pre – Covid, perché hanno tutti problemi di postura perché stanno tutti un pochino storti, curvi su questi device. Bisogna purtroppo agire di , invogliare il giovane stesso, cercare di spiegare al giovane stesso cosa fare, invitarli anche a fare esercizio fisico, attività fisica perché l’attività fisica rilascia endorfine e fa bene oltre che la psiche anche al fisico però la cura non è semplice non è purtroppo semplice.

Assolutamente no perché poi alla fine ci stiamo imbattendo in una generazione di giovani si può dire testardi? Sì molto quindi alla fine quello che loro fanno, va bene per loro quindi non ascoltano tanto i consigli.

No va bene per loro! Come dico cattivamente, è il genitore che dovrebbe imporre però non lo si può nemmeno fare al giorno d’oggi. Per cui uno non può che fare appello alla personalità del giovane perché io dico spesso che se questo Codiv-19 avesse colpito me, a quel punto io mi sarei messa lì a leggere, leggere come ho sempre fatto.

In questo momento mi giunge questa domanda dice così: “Servirà a controllare meglio le teste dei giovani, manovrati e indirizzati al non pensiero?”

La speranza è l’ultima a morire e purtroppo è tornato perché stavo riflettendo sulla domanda che è profonda.  Purtroppo si perché i giovani sono abituati al non pensiero e purtroppo, mi spiace dirlo, ma dipende dai genitori. Però le dico che, nella consapevolezza, che non è un compito facile.

Come ha detto precedentemente lei, infatti già c’era questa propensione per questi videogiochi, questi smartphone poi con il Covid il tutto è aumentato, poi in DAD magari sotto sotto c’era il telefonino con il quale giocavano e quindi …

Dottoressa che cosa bisogna fare? Un bel consiglio per i genitori ma anche per i ragazzi che ci stanno ascoltando …

L’unica cosa, come abbiamo detto, è quella di cercare di motivarli, di stimolarli alla lettura come era una volta, cercare di fargli fare attività fisica e, entro il possibile, cercare di ragionare con loro e cercare di fissare un periodo limitato ne quale loro guardano questi device, giocano con questi device. Magari nell’ottica psicologica del genitore che si mette d’accordo con il figlio o la figlia per fissare un orario nel quale è concesso di giocare ai videogame o di guardare questi device sperando che non ricominci la DAD.

Purtroppo dipende dal Covid! Però comunque ci sono degli studi che dicono che il gaming desorder andrà aumentando anche peggio di prima.

Continuate ad ascoltare l’intervista su questa pagina.

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