Fitoterapici: l’importanza nella cura dei processi infiammatori

In questa puntata della rubrica radiofonica “Metallicamente” abbiamo parlato di Fitoterapici: l’importanza nella cura dei processi infiammatori.

Potete ascoltare la puntata qui.

Vediamo innanzitutto che cos’è l’infiammazione.

L’infiammazione è un processo biologico molto complesso che viene suscitato in seguito ad uno stimolo potenzialmente nocivo quale ad esempio un patogeno, e qui stiamo parlando al momento di Covid, ma anche stimoli irritanti quali ad esempio metalli tossici, o anche processi degenerativi dell’organismo stesso.

Ricordo la mia prima lezione in patologia quando ero molto giovane, dove ci dissero che l’infiammazione comportava “calor” calore, “rubor” rossore e dolore.

Dovrebbe essere una risposta di potenziale ripresa poi per l’organismo perché è molto complessa questa risposta, possono essere coinvolti vasi sanguigni, sono coinvolte cellule del sistema immunitario e l’obiettivo è quello di dar luogo a una successiva ripresa.

Però a volte l’infiammazione può prendere il sopravvento ed è lì che possono insorgere problemi.

Ad esempio, negli ultimi anni si è visto che in quasi tutte, se non tutte mi permetto di dire, le malattie croniche e degenerative sono in atto processi infiammatori.

Un fatto ad esempio quasi banale è risaputo in cardiologia che il colesterolo, e sappiamo che le statine sono tra i farmaci più venduti al mondo, altro non è che una conseguenza di questa infiammazione.

E’ come dire che le ambulanze causano gli incidenti perché quando c’è un incidente stradale vediamo sempre le ambulanze.

Il colesterolo non è la causa ma una conseguenza.

Lo stiamo vedendo, appunto in cardiologia, queste infiammazioni ci sono ovunque. Parlo della banale osteoartrosi del ginocchio che affligge tante persone in tarda età. Quello altro non è che un processo degenerativo del ginocchio che dà luogo ad una infiammazione.

Tornando al discorso dei virus, il problema con il Covid così come con la famosa Influenza Spagnola del secolo scorso è che ha dato luogo a una grandissima reazione infiammatoria tanto che l’influenza del secolo scorso ha contagiato si stima a 500 milioni di persone che hanno perso la vita si stima circa 50 milioni di persone però alle persone che hanno perso la vita con quest’ultima pandemia erano i giovani, più giovani e rispetto agli anziani.

Perché? Perché era così forte così marcata la risposta del sistema immunitario che hanno perso la vita di questa stessa reazione infiammatoria del sistema immunitario.

Con il Covid al momento non si sa perché da un lato vediamo che colpisce anziani e bambini per cui non c’è un’età media per il Covid.

Per cui cosa sappiamo del Covid? Sappiamo che c’è una marcata risposta immunitaria con una marcata infiammazione e sappiamo che la maggior parte della popolazione è sicuramente stata contagiata ma è asintomatica.

Come dunque prevenire?

In medicina uno dei farmaci diciamo che a mio avviso è un farmaco di grande successo, anche se molti lo vedono come il demone in persona però non lo è se viene utilizzato bene, è il cortisone.

Noi abbiamo il nostro cortisone endogeno che si chiama cortisolo che è un potente antiinfiammatorio endogeno.

In medicina usiamo il cortisone. Se il cortisone viene utilizzato bene, con i dosaggi giusti e per il tempo giusto perché non bisogna usarlo per tanto tempo, può essere davvero di aiuto.

Venendo al discorso dei fitoterapici, ci sono in natura delle sostanze che hanno un effetto simil-cortisonico.

Quali sono queste piante?

Una è il ribes nigrum che però ha un effetto simil-cortisonico blando.

Per cui se io dovessi consigliare un fitoterapico simil-cortisonico potrei consigliare il ribes nigrum tenendo presente che se incombe il  Covid oppure un’altra reazione infiammazione marcata il ribes nigrum purtroppo fa poco.

Ancora più potente del ribes nigrum, ed è li che è stato trovato il farmaco cortisone, è stato sintetizzato partendo da li, è il reishi che in realtà non è un fitoterapico ma è un fungo della micoterapia giapponese. Ed è già molto più potente rispetto al ribes nigrum.

La fitoterapia è di aiuto alla prevenzione sicuramente associato alle cure previste.

Per la prevenzione io direi attività fisica regolare fin tanto che è possibile, uno stile di vita sano, cercare di stimolare il sistema immunitario e, se si vuole, anche un po’ di reishi che lo si trova nelle farmacie serie.

Conviene comunque farsi sempre consigliare su quello che può essere un buon prodotto anche a buon prezzo.

Chi ha elevati livelli di cortisolo è meno predisposto alle infiammazioni?

Purtroppo, no e spiego perché. Perché quando uno, questa è una risposta un po’ generale, ma quando si è stressati molto stressati il surrene rilascia più cortisolo.

Questo vuol dire che si il cortisolo c’è però l’organismo in generale è più debole e questo fa sì che il sistema immunitario è meno attivo.

Per cui i meccanismi del cortisolo e le cellule del sistema immunitario sono molto complesse per cui la domanda, dal punto di vista teorico, è più che giustificata però la risposta è no.

Di solito, a meno che non ci siano altre patologie in corso che possono alzare il il cortisolo ma sono rare, il cortisolo, si vede classicamente, si alza nelle prime fasi dello stress però li vengono meno appunto le reazioni delle reazioni difensive del sistema immunitario e poi successivamente i livelli di cortisolo si abbassano.

Ricapitolando i fitoterapici quanto sono utili nel processo infiammatorio sono utili nel processo infiammatorio?

I fitoterapici sono utili nei processi infiammatori però da soli sono molto molto blandi e devono essere associati alle cure previste perché come abbiamo detto anche i metalli tossici irritano, possono scatenare questa reazione infiammatoria, per cui avrebbe senso un simil-cortisonico fitoterapico associato o ad una terapia chelante per liberarsi dei metalli e anche magari una terapia per potenziare le reazioni positive del sistema immunitario.

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