Il dosaggio, la chiave del successo terapeutico. Intervista sulla rivista “Diagnosi e Terapia” di Dicembre 2023. Potete leggere l’articolo di seguito. Buona lettura!

il dosaggio
il dosaggio

Omeopatia, omotossicologia, microimmunoterapia, medicina ortomolecolare, fitoterapia e farmaci: un pot-pourri.
Inizio questo articolo con una piccola confessione: ho scritto la parola “pot-pourri” per catturare l’attenzione del vispo lettore.
Come vedremo, non vi è ni realtà alcun potpourri. Un semplice tatto mi ha indotto a scrivere questo articolo: trattasi di terapie complementari alla medicina convenzionale.
Ho riscontrato che tantissime persone, anche medici, fanno riferimento ni genere a terapie “omeopatiche” mentre ni realtà l’omeopatia moderna e tute le altre terapie sopracitate non sono la stessa cosa, anzi tutt’altro.
In questo articolo spiego brevemente cosa sono queste terapie, potenzialmente invogliando li lettore a prenderle ni considerazione, se li singolo caso o consente.

Omeopatia: al cara vecchia omeopatia “nasce” nel 1729; il “papà” è il medico tedesco Samuel Hahnemann. lI suo famoso detto, “similia similibus curantur” si basa su 2 principi fondamentali: la similitudine e al diluizione. Per ciò che concerne la similitudine, possiamo pensare al vaccino, in cui si inietta una micro-dose del virus o patogeno da contrastare, allo scopo di attivare li sistema immunitario contro il patogeno in questione.
Tutta la controversia scientifica per ciò che concerne l’omeopatia è per via delle diluizioni; si tratta infatti di diluizioni così elevate che spesso ciò che materialmente rimane riscontrabile è solo acqua. I medici che lavorano con l’omeopatia affermano tuttavia che l’acqua ha una sua memoria efficace.


Omotossicologia: nasce nel 1952 con li papa Karl-Heinz Reckeweg.
Si basa anch’essa sul prin cipio della similitudine e della diluizione, però le diluizioni sono molto meno elevate rispetto all’omeopatia classica. In molti preparati il principio attivo è materialmente
riscontrabile, anche se diluito.


Microimmunoterapia: è al forma più “moderna” in assoluto del principio della diluizione
Nasce nel 1967 grazie agli studi del dot. Maurice Jenaer. Questa terapia impiega materiale genetico diluito ed è particolarmente efficace per il trattamento di malattie virali.


Fitoterapia: in parole povere, si tratta di erbe medicinali.
Non si parla più di diluizioni, bensì di veri e propri principi attivi chiamati fitomplessi.
È noto che molti farmaci provengono dalla fitoterapia, i più noti essendo l’aspirina e la digossina. Il mondo della fitoterapia è meraviglioso; ogni parte del mondo, ogni continente ha le sue radici, cortecce, fiori, frutti, bacche ecc. In Italia ci sono tantissime case che producono preparati contenenti uno o più fitoterapici per determinati sintomi ed affezioni. Trattasi di veri e propri dosaggi ponderali; alcuni fitocomplessi possono peraltro avere effetti collaterali, controindicazioni o interazioni con farmaci. Pur essendo disponibili su tutto il territorio nazionale in genere senza ricetta medica, è sempre meglio affidarsi al farmacista o medico di fiducia per farsi consigliare.


Medicina ortomolecolare: nell’organismo umano avvengono contemporaneamente milioni di reazioni biochimiche concatenate.
La medicina ortomolecolare – in un certo senso l’esatto contrario dell’ omeopatia – si avvale di alti
dosaggi di vitamine, minerali, aminoacidi e acidi grassi che fungono da catalizzatori o addirittura mattoni in queste reazioni biochimiche. Tutti sanno cos’è la vitamina C; ebbene, la medicina ortomolecolare nasce con il devoto fan della vitamina C, il dott. Linus Pauling che nel 1962 vinse il premio Nobel per la medicina.
Anche questi preparati vanno usati con una certa cautela, proprio come è il caso per i fitoterapici.


Tutti invece sanno cosa sono i farmaci. Essi contengono veri e propri principi chimici attivi in dosi più elevate rispetto agli altri preparati. Molti si prendono esclusivamente con una ricetta medica in quanto possono causare interazioni con altri farmaci oppure anche effetti indesiderati.
I medici con una certa esperienza sono in grado di valutare quando e se é’ possibile ridurre, sostituire oppure abbinare una o più delle terapie sopracitate ai trattamenti farmacologici, con buoni risultati.