Lo stress cronico. Questo il tema trattato in questa mia intervista durante la trasmissione “Metallicamente” in onda su RadioMia.

Per chi avesse piacere, può riascoltare la puntata qui. Buon ascolto!

Questa stasera lei ci parla delle modalità con cui il nostro organismo reagisce allo stress quindi una tossina a tutti gli effetti e tra l’altro ci troviamo in questo periodo storico brutto, quello del Covid-19, che tra l’altro, come dice la dottoressa Bottino, è un aggressore invisibile e potenzialmente letale quindi se eravamo già stressate prima figuriamoci adesso.

Riassumo in poche parole l’intervento dell’ultima volta in quanto abbiamo classificato lo stress, abbiamo visto che ci sono vari stressori, uno stress è semplicemente un aggressore che può essere percepito o a livello psicologico o essere un vero e proprio aggressore fisico.

Abbiamo visto che uno stress cronico, e oggi magari parleremo più dello stesso cronico, può anche dare luogo ad effetti poco graditi a livello di salute in quanto abbiamo visto l’ultima volta che possono anche essere rilasciate nell’organismo umano quelle che si chiamano citochine, interleuchine ovvero molecole pro-infiammatorie e abbiamo visto che appunto in molte malattie c’è uno stato cronico infiammatorio per cui lo stress sicuramente non aiuta.

Tornando al fatto che il Covid è in tutti i sensi una tossina perché è uno stress ed uno stress è una tossina mentale, il Covid è una tossina in un duplice senso perché lo è sia dal punto di vista fisico, ovvero è un aggressore perché aggredisce l’organismo umano specialmente i polmoni come abbiamo visto con potenziali effetti deleteri in soggetti predisposti, ma è anche uno stressore psicologico se ci si ragiona.

Per cui uno stress si può manifestare sia a livello fisico avere ripercussioni a livello fisico ma anche a livello psicologico e qui abbiamo uno stressore che già, a prescindere, agisce appunto sia sul fisico che sullo psicologico.

Cosa succede quando io mi stresso?

Diciamo che lo stress di per sé, in un contesto acuto, è una vera e propria risposta di sopravvivenza.

Se una persona se ne sta lì seduta a parlare tranquillamente e ad un tratto entra una tigre, cosa succede?

Nel momento in cui vedo la tigre o percepisco una potenziale minaccia, il mio surrene rilascia adrenalina ma lo stress è acuto ed è deputato alla sopravvivenza. Ed è questa risposta di sopravvivenza del tutto fisiologica che ha permesso alla razza umana di potersi evolvere, di andare avanti, quando si parla anche in termini darwiniani della sopravvivenza dei più forti.

Il problema relativo allo stress è quando lo stress diventa cronico perché nell’istante in cui si scatena questa adrenalina cosa succede?

Praticamente aumenta il battito cardiaco, i vasi si restringono – tutti i vari cardiaci – perché tutto il sangue deve essere dirottato dove serve ovvero ai muscoli perché c’è sempre l’azione fisica di solito in quello che viene percepito come uno stressore acuto. Ad esempio, se entra una tigre lei, nel suo inconscio, cerca di difendersi e di scappare per cui c’è l’azione fisica.

Quando però questa risposta adrenergica diventa proprio cronica, ecco perché certe persone sviluppano la pressione alta, è questo fa si che tante tante cose nell’organismo umano, che sono risposte gradite quali la digestione, quali la produzione di anticorpi eccetera eccetera, viene meno perché molte delle energie dovrebbero essere deputate a processi rigenerativi ma sono deputate a questa risposta stressogena adrenergica per cui uno stressore cronico ha effetti a tutti i livelli.

A livello psicologico sappiamo che uno stressore cronico può dar luogo a depressioni, cambi di umore.

A livello fisico, l’abbiamo visto l’ultima volta, ci possono anche essere malattie il che ci porta allora alla domanda “Ma cosa fare allora per proteggersi o cercare di proteggersi dallo stress?”

Ognuno deve cercare la sua formula, io vi do’ alcuni consigli.

Uno ad esempio è l’esercizio fisico ovviamente respirando sempre con il naso – come abbiamo già imparato in altre interviste – esercizio fisico ben fatto.

La meditazione se è una cosa che può piacere oppure anche andando a lavorare sul respiro e qui come sempre invito alla lettura del mio libro “Attacco all’asma…… E non solo”.

In caso di stress cronico che non sia troppo marcato a livello clinico, ci si può anche aiutare con sostanze naturali quali ad esempio fitoterapici. Vedo che spesso e volentieri possono conferire un determinato aiuto.

Un’altra cosa da ricordare è che un pochino di stress fa sempre bene ma va gestito.

Il problema è che purtroppo ce ne è troppo. Con questo covid 19 sono aumentati i livelli di stress perché poi la gente è giustamente impaurita anche perché non sappiamo come si evolverà perché poi alla fine ogni giorno cambia tutto, ogni giorno cambia lo scenario ed è uscito uno studio molto interessante dove si dice è come essere in guerra.

Ho approfondito questa tematica e ho visto che è come essere in guerra in quanto soggetti che hanno lottato in Vietnam, in quella famosa guerra del Vietnam, dopo si è visto che erano affeti da quella che si chiama la “sindrome post traumatica da stress” e si è visto che soggetti che hanno visto il Covid in faccia possono essere anche loro affetti da questa stessa sindrome post traumatica da stress, mi riferisco a soggetti che sono stati magari in terapia intensiva oppure che hanno visto un caro morire per cui è in un certo senso come stare in guerra.

Infatti sappiamo che chi ha contratto il Covid comunque si porta degli strascichi credo per la vita, perché comunque ha degli effetti collaterali molto negativi per cui è normale che lo stress aumenta perché è vero che sono guarito però chissà che cosa ha combinato poi alla fine internamente nel corpo e nell’organismo.

Per dire due parole sul mio libro “Attacco d’asma…… E non solo”,  dato che questo bello stressore quale è il Covid aggredisce come sappiamo principalmente i polmoni, andando a migliorare la respirazione, non può che favorire e consentire una migliore ossigenazione perché sappiamo che nel 30% dei casi che hanno avuto il Covid in questi 30% ci sono ripercussioni a livello proprio polmonare successivamente, come anche stanchezza cronica, alterazione del gusto probabilmente (anche se di questo aspetto non lo so perché non mi sono informata) però potenzialmente direi di si, non per tutti tutti i soggetti però è diciamo una delle cose negative che lascia, uno dei regali che lascia il covid.

Infatti, tra i primi sintomi del Covid abbiamo proprio questa anosmia e cioè la mancanza proprio dei sapori e degli odori.

Per ulteriori approfondimenti, ascoltate e leggete l’articolo della mia scorsa intervista al seguente link Lo stress