Omotossicologia in protocolli di disintossicazione
In questa puntata della rubrica radiofonica “Metallicamente” parlerò del ruolo dell’omotossicologia in protocolli di disintossicazione.

Potete riascoltare la puntata qui. Buon ascolto!

Nel mio ultimo intervento avevo brevemente fatto riferimento alla differenza tra quello che è un trattamento omeopatico ed altre tipologie di trattamento facendo presente che molte persone spesso scambiano comunemente quelli che sono trattamenti naturali con quella che è l’omeopatia (avevamo parlato già nella scorsa puntata di fitoterapia ovvero il trattamento con erbe medicinali che è anche una una tematica spesso seguita in tutti i reparti di farmacologia presso varie università).

Adesso vorrei parlare appunto di omotossicologia e vorrei fare presente quello che è l’omotossicologia nel senso che, avevamo detto l’ultima volta un trattamento omeopatico nel mio lavoro – avevo anche detto che personalmente non utilizzo l’omeopatia- è un trattamento nel quale il preparato omeopatico è talmente diluito che non si riesce a trovare il principio attivo perché si vede, mediante mezzi fisici, solo acqua.

Io personalmente, per quello che concerne il mio lavoro, utilizzo molto l’omotossicologia.

Qual’è la differenza tra l’omeopatia classica e lo omotossicologia?

L’omeopatia classica quello più “dibattuta” risale al 1729/1730 e il padre fondatore si chiama Christian Friedrich Samuel Hahnemann mentre l’omotossicologia risale al secolo scorso se non erro intorno al 1950/52.

I preparati che utilizza l’omotossicologia sono in direzioni diverse il che vuol dire che io il principio attivo lo trovo nel preparato in questione si diluito però io riesco, in dosi diluite, a trovare appunto il principio attivo.

È molto più semplice da utilizzare in ambito clinico l’omotossicologia rispetto all’omeopatia perché io per poter utilizzare l’omotossicologia devo solo sapere quale sintomo voglio trattare e sull’omotossicologia, anche se non ci sono grandi evidenze scientifiche, ci sono tuttavia tutta una serie di studi fatti nei quali hanno comparato, per alcune patologie ovviamente non troppo gravi, preparati omotossicologici con trattamenti farmacologici.

Nella maggior parte dei casi ci sono dei risultati.

Io nella mia pratica clinica utilizzo tanto l’omotossicologia per quello che è il trattamento delle allergie e per stimolare il sistema immunitario.

Venendo alla tematica di oggi sui protocolli di disintossicazione, nell’intraprendere una vera e propria terapia chelante, alcuni medici dicono che si può effettuare un protocollo di chelazione mediante l’uso di preparati omotissocologici.

Ma questo non è proprio vero perché appunto i preparati chelanti sono ben altri.

A quale proposito possono servire questi agenti o preparati omotossicologici?

Per poter effettuare bene una terapia chelante, il fegato ed i reni devono essere “alleprati” perché proprio fegato e reni si occupano di tutta questa disintossicazione.

Per cui gli agenti omotossicologici sono utilissimi in una fase di pre-chelazione perché tutto il problema di questi metalli tossici di cui parliamo e che causano tanti problemi è che l’uomo per come è stato “ideato” è sempre fatto come l’uomo delle caverne, non è cambiato assolutamente anatomicamente, fisiologicamente, istintivamente e biochimicamente.

In termini di evoluzione, l’uomo si potrà adattare alla nostra società e ci vorranno migliaia di anni.

L’azione omotossicologica si può applicare anche nei bambini?

Assolutamente sì, nei bambini e anche degli animali e da lì che si vede che non si tratta di un effetto placebo, io la utilizzo tantissimo nei bambini.

Quali sono i limiti di questa terapia?

I limiti della terapia è molto difficile rispondere nel senso che ogni patologia, ogni problema va analizzato individualmente.

I limiti sono che se lo stato clinico è molto grave è inutile provare, poi dipende anche un po’ dalla diagnosi, di quando appunto sia grave la medesima però per cose diciamo affezioni un pochino più semplici è molto facile da usare come dicevo stimolare il sistema immunitario e allergie. Io la uso tanto anche in bambini asmatici.

Qual’è il tempo di azione detossificante col protocollo descritto?

Diciamo mediamente un’azione pre-chelante il solito si tratta di poche settimane.

Per ulteriori approfondimenti sull’omotossicologia, potete consultare anche l’articolo Omotossicologia