Allergie
Nel mio precedente Notiziario di febbraio, in vista dell’approssimarsi della stagione dell’aumento delle allergie ai pollini e delle riniti allergiche ( e l’asma è presente nell 30-40% circa dei pazienti con rinite allergica) raccomandavo di dedicare particolare attenzione agli esercizi di respirazione Buteyko, poiché con l’ottimizzazione della respirazione si ottiene un miglior funzionamento del sistema immunitario, ed un’attenuazione di tali allergie. Osservavo peraltro che il riassestamento del sistema immunitario richiede un po’ di tempo, durante il quale si possono adottare anche varie terapie di supporto: così ad es nella fitoterapia cinese sono spesso impiegati per le allergie dei preparati a base di Schisandra Chinensis, la cui efficacia antiallergica è stata constatata in vari studi (ved.ad es. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3349042/ ).
Vi sono poi varie altre terapie di supporto, alcune delle quali sono ad es. indicate in un articolo di Rossana Cavaglieri, dal titolo “ 3 Strategie per l’asma allergico” apparso oggi (11/4/19) su “Donna Moderna” (che anni fa aveva pubblicato anche un mio articolo su Buteyko); ed anche in questo articolo è menzionato, tra le varie “strategie”, il miglioramente della respirazione con il metodo Buteyko,con la citazione del mio libro “Attacco all’Asma e non solo” (Macro edizioni). Nell’articolo sono inoltre menzionate varie altre terapie. Tra queste vi sono quelle basate su funghi medicinali (micoterapia),alcuni dei quali efficaci soprattutto nella prevenzione, su rimedi omeopatici e fitoterapici, nonché su manipolazioni osteopatiche dirette a ridare mobilità alla gabbia toracica.
Ovviamente, come ripeto spesso, “ognuno è diverso” ed occorre un’approfondita analisi per accertare quale sia, nei vari casi, il rimedio migliore per il singolo ammalato , Inoltre, come non mi stanco di mettere in rilievo, la medicina “naturale” non è in realtà una medicina “alternativa” a quella farmacologica/convenzionale ma è “complementare/integrativa”, diretta appunto anche a “completare” e potenziare le terapie farmacologiche eventualmente necessarie.
Come mettevo in rilievo a proposito del cortisone nello scorso numero del mio Notiziario, lo stesso Buteyko era a favore dell’utilizzo di cortisonici se e quando neccessari. Essendo l’asma per definizione uno “stato di broncocostrizione reversibile associato ad uno stato infiammatorio” i cortisonici, agendo su questa infiammazione, migliorano la sintomatologia e fanno fronte all’emergenza. Ed a questo proposito,, anche nel citato articolo su “Donna Moderna” si osserva, quanto al metodo Buteyko, che “sperimentazioni cliniche in vari Paesi hanno dimostrato che permette di ridurre dell’80% l’assunzione di medicinali antiasma”. (Per l’elenco di queste sperimentazioni cliniche in doppio cieco ved. il mio libro “Attacco all’Asma ..e non solo”).
Ottimizzazione del sistema immunitario: la microimmunoterapia
Tra le varie terapie per l’ottimizzazione del sistema immunitario , una di quelle di cui ho spesso constatato ottimi risultati è la microimmunoterapia, sulla quale ho scritto un articolo dal titolo“Che cos’è la Microimmunoterapia?”, pubblicato sull’ultimo numero (68/2019) di “Scienza e Conoscenza” ( ved. www.scienzaeconoscenza.it/prodotti/scienza-e-conoscenza-n-68 )
La microimmunoterapia è un’ evoluzione scientifica dell’omeopatia, diretta ad ottimizzare il sistema immunitario, efficace per le allergie, (ved. ad es. lo studio Van der Brempt, X.; Cumps, J.; Capieaux, E. (2011). Efficacité clinique du 2L®ALERG, un nouveau traitement de type immunomodulateur par voie sublinguale dans le rhume des foins: une étude en double insu contre placebo. Revue Française d’ Allergologie 51(4): 430-436.), per malattie autoimmuni, per patologie virali e/o stat i infiammatori. E’ basata sull’utilizzo, in dosaggio “similomeopatico” di sostanze immunoregolatrici scoperte negli ultimi decenni Come scrivo nell’articolo :” “Spesso non ci rendiamo conto del patrimonio di salute che il nostro “geniale difensore” ci mette a disposizione: il nostro sistema immunitario è una meraviglia della natura di una complessità ed intelligenza sovrumana, che vigila continuamente contro possibili minacce e le annienta.
…..Può tuttavia accadere che questo sistema così complesso e geniale si sregoli, in un senso o nell’altro: può indebolirsi e non reagire bene contro agenti nocivi presenti nell’organismo; oppure può diventare ipersensibile ed iperattivo scatenando allergie e patologie autoimmunitarie (ne sono state individuate più di ottanta.. …). Risulta quindi evidente come il sistema immunitario sia una colonna portante della nostra salute, e quanto sia importante tenerlo o riportarlo in ottime condizioni, e nelle attuali situazioni ambientali e abitudini di vita questo non è per nulla facile.”
La microimmunoterapia è nata oltre 50 anni fa grazie al medico belga Maurice Jenaer, deceduto recentemente all’età di 90 anni, dopo un cinquantennio di lavoro e ricerca e, grazie all’approccio scientifico ed ai risultati constatati, si è rapidamente diffusa,nnanzitutto i in Belgio e paesi francofoni , e poi nei paesi di lingua tedesca in cui, con sede a Vienna, è stata fondata l’associazione medica per la microimmunoterapia (Medizinische Gesellschaft für Mikroimmuntherapie; www.megemit.org ) forse la più attiva in questo settore, sia per la formazione dei medici (anch’io ho completato la mia formazione in microimmunoterapia con questa associazione) che per l’organizzazione di congressi, pubblicazioni, corsi e presentazioni. E’ ora applicata in Europa da oltre 4.000 medici . In Italia è relativamente meno conosciuta rispetto ad altri paesi ma vi sono ormai anche da noi varie organizzazioni che ne stanno diffondendo la conoscenza con pubblicazioni e corsi, ed anch’io spero, con il mio articolo pubblicato da Scienza e Conoscenza, di aver attirato maggiormente l’attenzione su questa importante ulteriore possibilità terapeutica.
Il sistema immunitario ed il sistema endocrino/ormonale
Il buon funzionamento del nostro sistema immunitario è strettamente collegato al nostro sistema endocrino, e cioè alle sostanze ormonali prodotte nel nostro organismo (dal cortisolo prodotto nelle surrenali, agli ormoni tiroidei, agli estrogeni, testosterone ecc. ) Purtroppo questo buon funzionamento è oggi compromesso da molte sostanze nocive, presenti ed in continuo aumento nel nostro ambiente inquinato. Nel mio articolo pubblicato nel 2017 da “Scienza e Conoscenza “ sugli interferenti edocrini (www.scienzaeconoscenza.it/prodotti/scienza-e-conoscenza-n-62 – Glifosato & Co.: vi presento gli interferenti endocrini ), esponevo appunto i danni prodotti nel nostro organismo da queste sostanze, che “interferiscono” sul buon funzionamento del nostro sistema endocrino. Nell’articolo mi concentravo in particolare sui danni prodotti dal glifosato (una sostanza pesticida/erbicida molto diffusa nelle coltivazioni) e mi fa ora piacere che la conoscenza della pericolosità di questa sostanza si stia finalmente diffondendo (è di poche settimane fa la notizia che negli Stati Uniti è stato riconosciuto un risarcimento di vari milioni ad un coltivatore ammalato di tumore, che era stato in continuo contatto con il glifosato) .
Come scrivevo nel mio articolo di due anni fa :“in una situazione di buona salute il nostro sistema endocrino (e quello neurologico/immunitario/psichico ad esso strettamente collegato), funziona come un’ottima orchestra in cui ogni componente esegue individualmente la propria parte, regolando tuttavia il proprio modo di suonare anche in base al suono prodotto dagli altri musicisti , con l’effetto che l’orchestra nel suo complesso produce una melodia armoniosa. Si discute attualmente sull’ ipotesi dell’esistenza di un “direttore d’orchestra” centrale (ipofisi, epifisi o altre ghiandole) in grado di dirigere in modo ottimale l’azione delle varie componenti del nostro sistema endocrino , ma non sono ancora state raggiunte conclusioni sicure.”
Ora tuttavia, dopo aver partecipato l’anno scorso ad un corso tenuto da uno dei medici-ricercatori itlaiani più noti nel mondo ed aver approfondito la lettura dei suoi libri e delle pubblicazioni sulle sue geniali scoperte, e cioè il Dr. Walter Pierpaoli ( e non mi riferisco qui solo alle sue scoperte e pubblicazioni sulla melatonina) credo si possa ragionevolmente pensare che questa “conclusione sicura“ sia stata raggiunta.
Il Dr.Pierpaoli, in un cinquantennio di ricerche e sperimentazioni ha infatti accertato che questa funzione di “direttore d’orchestra” è da attribuire alla nostra ghiandola pineale, da lui definita come “l’orologio della vita”.
Tornerò sull’argomento nel prossimo Notiziario, in cui mi soffermerò in particolare sulle sostanze inquinanti/tossiche che danneggiano questo nostro “orologio” e su alcune possibilità di attenuare almeno in parte il danno prodotto sull’efficienza della ghiandola pineale dall’accumulo di
queste sostanza
Concludo con i migliori auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori !