1) Già un anno fa questo Notiziario aveva messo in guardia in merito alle medicine contro l’asma contenenti salmeterolo (Serevent ed Advair, della GlaxoSmithKline). Ora le nostre grida d’allarme ricevono purtroppo una conferma decisiva. Dei ricercatori delle Università americane di Cornell e Stanford, in un articolo apparso sul periodico della Cornell University il 9 giugno scorso, hanno pubblicato i risultati derivanti da un esame delle cifre relative a 10 sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto 33.826 pazienti asmatici, arrivando alla conclusione che tra gli asmatici ai quali era stata somministrata questa sostanza, (oppure il formoterolo, contenuto nel Foradil, della Novartis), i decessi collegati all’asma sono stati superiori di oltre il triplo (3,5) e le ospedalizzazioni di oltre il doppio (2,5) rispetto agli asmatici che prendevano un placebo.
La Dr.ssa Shelley Salpeter, professoressa alla facoltà di medicina dell’Università di Stanford, ha scritto “valutiamo che tra i 5.000 decessi causati dall’asma che ogni anno avvengono negli Stati Uniti, 4.000 siano causati da questi beta-agonisti di lunga durata, e sollecitiamo vivamente il loro ritiro dal mercato”.
Anche l’aggiunta di un anti-infiammatorio aggiunge scarsi benefici: tra coloro che prendevano l’Advair, (medicina in cui il salmeterolo è abbinato ad un anti-infiammatorio), i ricoveri in ospedale degli asmatici che prendevano questo preparato sono risultati più che doppi rispetto al gruppo di asmatici che prendeva un antinfiammatorio ed un placebo.
Quando si leggono queste cifre non si può non ammirare ancora di più la lungimiranza di K.Buteyko, che molti anni fa aveva messo in guardia in particolare contro il pericolo collegato all’uso di broncodilatatori di lunga durata.
2) Il periodico della associazione medica americana (JAMA, 2006;295:2759_2764) ha pubblicato in data 21 giugno notizie altrettanto preoccupanti. In base ad una ricerca danese, risulterebbe che i medici che hanno partecipato a sperimentazioni cliniche riguardanti l’uso di farmaci contro l’asma, al termine delle sperimentazioni sono più propensi a prescrivere i preparati delle ditte sponsorizzatrici. L’articolista osserva poi che “il nostro studio conferma l’ipotesi che il coinvolgimento di medici in sperimentazioni cliniche è un potente strumento per influenzare le preferenze nei confronti di preparati farmaceutici prodotti da determinate compagnie.”
3) Il notiziario della celebre emittente britannica, BBC News, in data 20 giugno ha diffuso i risultati riguardanti uno studio pilota effettuato da un medico inglese di medicina generale, il Dr.Rupert Manley, che, nel commentare i risultati della riduzione di farmaci ottenuta nei suoi 13 pazienti asmatici trattati con il metodo di respirazione Buteyko, ha tra l’altro osservato che il risparmio per le finanze pubbliche britanniche per questi 13 pazienti è stato pari a 2000 sterline nel primo anno. Se i risultati di questo trattamento fossero trasferiti su scala nazionale questo risparmio -per parlare solo dei vantaggi finanziari- sarebbe pari a 268 milioni di sterline all’anno.
4) Uno dei minerali più importanti, di cui non si parla abbastanza, è la silice. Secondo alcuni studiosi, l’organismo umano avrebbe alla nascita un “capitale” di silice in forma organica di cui, con l’avanzare dell’età, si perderebbe fino all’80%, senza che ne sia possibile una ricostituzione perché il silicio inorganico contenuto nel terreno (si tratta di uno dei principali costituenti della scorza terrestre), è scarsamente assimilato dalle piante, ed anche le piante che ne sono più ricche, come l’equiseto, ne hanno ben poco. Il problema, se così stanno le cose, riguarderebbe in particolare i polmoni, che sono uno degli organi più ricchi di silice e che, perdendo le riserve di silice, perdono anche in elasticità. La tematica è stata approfondita in particolare da due scienziati francesi, il Dr. Norbert Duffault, morto in circostanze non chiare molti anni fa, e Loic Le Ribault, imprigionato tempo fa in Svizzera per “esercizio abusivo della professione medica” nonostante la folla di ammalati guariti apparsa al suo processo e la mancanza di qualunque lamentela nei suoi confronti. Questi due scienziati hanno perfezionato un metodo con il quale, partendo da granelli di sabbia (particolarmente ricchi di silicio), con l’aiuto di microrganismi, avrebbero ottenuto della silice organica in forma particolarmente assimilabile. La mia formula dubitativa è dovuta al fatto che non ho ancora avuto l’opportunità di provare questa forma di silice. Ho trovato comunque molto interessante leggere le vicende riguardanti questa tematica e questi scienziati. Si trovano in internet vari siti, in tutte le lingue, che ne parlano, tra cui anche alcuni in italiano (www.mednat.org e www.archimede-to.com/silice.htm)
4) Nell’approssimarsi della partenza per le vacanze, mi sembra utile riportare un articolo del Sunday Times in cui si riferisce in merito ad uno studio di scienziati norvegesi, pubblicato sul “New Scientist”, in cui si mette in guardia contro una sostanza, l’octyl metossicinnamato (OMC) contenuta nel 90 % delle creme protettrici contro le scottature solari.Sembra essere altamente tossica,. Nello studio “in vitro”, il tessuto prelevato da topi e trattato con una soluzione di OMC ad una concentrazione di 5 parti per milione (una concentrazione molto più bassa di quella in genere contenuta nelle creme), metà delle cellule trattate con OMC è morta, contro ad una percentuale di meno del 10% in un tessuto di raffronto. Quando i ricercatori hanno esposto il tessuto per due ore ad una lampada con raggi analoghi a quelli del sole di mezzogiorno l’effetto negativo è raddoppiato rispetto a quello già prodotto dalla sostanza chimica di per sé. L’associazione inglese di cosmetici e profumeria, che rappresenta i produttori di creme con filtri solari in Gran Bretagna ha detto in proposito che l’OMC “è stato sottoposto a rigorosi controlli dalle autorità competenti “. Se però si considera che anche il salmeterolo ed il formoterolo erano stati “sottoposti a rigorosi controlli dalle autorità competenti” prima di essere messi in commercio, queste assicurazioni non risultano in realtà molto tranquillizzanti! Meglio pertanto cercare di trovare una crema solare senza questo ingrediente, oppure evitare di esporsi direttamente al sole a lungo nelle ore soprattutto in cui il sole è più caldo. E con questo termino augurando a tutti delle bellissime vacanze!
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