Contributo del Dr. Sergio Stagnaro.
La notizia con cui, il mese scorso, riferivo in merito alla vincitrice olimpionica dei 400 m. che respira dal naso e si è allenata con il metodo Buteyko, riportato online da Scienza e Conoscenza con il titolo “Sport; il segreto del successo è nel respiro” (ved. http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/sport-metodo-buteyko-respirare-respiro-dal-naso.php ) ha sollevato l’interesse del
Dr. Sergio Stagnaro, medico-scienziato, fondatore della Semeiotica Biofisica Quantistica, (scienza di estremo interesse) ed autore di centinaia di libri ed articoli. A questo link potete farvi un’idea del livello scientifico del Dr. Stagnaro http://www.semeioticabiofisica.it/semeioticabiofisica/Biografia.htm . Il Dr. Stagnaro mi ha contattata scrivendomi: “Da 80 anni e 9 mesi respiro col naso, senza sapere però che adottavo il metodo di respirazione Buteyko! “ Inutile dire che questo interesse del Dr. Stagnaro per Buteyko mi ha fatto molto piacere, ed ancora di più mi ha fatto piacere il contributo che egli ha gentilmente inviato per questo Notiziario, e che riporto:
“COMUNICAZIONE PERSONALE DEL DOTT.SERGIO STAGNARO.
Se con la respirazione col naso si introduce meno aria (O2), ma il lavoro muscolare compiuto è lo stesso, allora la respirazione sec. Buteyko deve necessariamente “migliorare, attivare” la microcircolazione tessutale, provocando quindi un maggior apporto di materia-informazione-energia (= sangue) al relativo parenchima!
Durante la mia passeggiata terapeutica del mattino, appena ho visto questa IDEA, ho sperimentato che con la respirazione via orale facevo circa 15 passi, mentre superavo i 20 passi con la respirazione nasale, di pari intensità!
Ritornato a casa, ho constatato che, durante la respirazione con la bocca, il microcircolo del polpastrello digitale della mano mostrava una diastole arteriolare di 6 sec., e una sistole di 6 sec., un reperto fisiologico e ben noto.
Al contrario, durante la respirazione sec. Buteyko la diastole saliva a 12 sec., e ovviamente la sistole scendeva a 4 sec. (Non riferisco altri interessanti dati microcircolatorii complessi!)
Corrobora quanto sopra il TEMPO di LATENZA del riflesso polpastrello digitale-gastrico aspecifico con pressione medio-intensa (= chiusura delle anastomosi artero-venose del relativo microcircolo), espressione di ossigenazione tessutale: durante la respirazione con la bocca il TLdel riflesso polpastrello digitale-gastrico aspecifico è fisiologicamente 10 sec.
Al contrario, durante respirazione nasale il TL di questo riflesso sale a 14 sec.!
Interessante esperimento che corrobora quanto già è noto, ma ne migliora l’interpretazione dei meccanismi patogenetici: ricordare la favorevole azione della respirazione nasale sui centri neuronali diencefalici e in particolare sulla epifisi. La melatonina attiva la microcircolazione istangica.”
Grazie mille al Dr. Stagnaro per queste interessantissime considerazioni, e spero che il suo interesse per Buteyko non verrà meno!
La carbossiterapia (CO2 nella medicina estetica ed antinvecchiamento)
-Gli orsi e la rimarginazione delle ferite
Ho partecipato il 5 ottobre, a Milano, al Convegno dal titolo “Il Sapore del Sapere“, organizzato dalla Erredieffe (www.erredieffe.com) dove ero stata invitata a parlare del mio libro sul metodo Buteyko (“Attacco all’asma… e non solo”). Poiché la tematica principale del Convegno era focalizzata sulla medicina estetica e rigenerativa (ved. www.macroedizioni.it/eventi/medicina-estetica-e-rigenerativa-convegno.php) ho accennato brevemente (anche se nel mio libro non ne parlo), al ruolo della CO2 nel campo della medicina estetica. Questo ruolo , di cui Buteyko non ha mai parlato, (nel 1960 nell’URSS non si dedicava molta attenzione alla medicina estetica!) è forse quello oggi più approfondito ed utilizzato in campo medico, da lunga data, con il nome di carbossiterapia. Per introdurre l’argomento ho iniziato con il segnalare una notizia interessante, che riguarda gli orsi: ecco di che si tratta.
Il celebre canale BBC Nature (Victoria Gill Science reporter, BBC Nature) ha riferito recentemente in merito agli “strani” risultati di una ricerca condotta da medici e zoologi in America, che hanno accertato che gli orsi hanno una inspiegabile capacità di emergere in primavera, dopo 7 mesi di ibernazione, con eventuali precedenti anche gravi ferite che si sono rimarginate senza cicatrici e senza infezioni.“Gli scienziati”, riferiscono i giornalisti, “ sperano di riuscire a scoprire come fanno ad avvenire queste guarigioni nonostante il fatto che durante l’ibernazione la temperatura corporea cala di 7°C, e la velocità del battito cardiaco ed il metabolismo sono ridotti. Nelle persone umane questi fattori, uniti alla mancanza di movimento , provocando ostacoli ad una buona circolazione del sangue, rendono più difficile la buona rimarginazione di ferite. Come mai negli orsi avviene il contrario?”
Una risposta interessante a questa domanda è stata data in una intervista dallo scienziato Ray Peat (nulla a che fare con Buteyko) il quale ha osservato che gli orsi trascorrono questi 7 mesi di ibernazione in grotte strette e chiuse, in cui pertanto si accumula molta CO2 nell’aria, e questa CO2, a contatto con la pelle, favorisce la guarigione di ulcere e ferite aperte.
Non vi è quindi nulla di strano in questa guarigione di ferite degli orsi durante l’ibernazione, poiché questo principio è noto da tempo, e da quasi un secolo viene utilizzata in campo medico dell’ aria ed acqua ricca di CO2, con inalazioni ed immersioni.
I lettori di lunga data del mio Notiziario forse ricorderanno quanto avevo scritto sull’argomento nel 2004 e 2007; ecco quanto scrivevo:”“L’inserto “Salute” di “La Repubblica” in un articolo dal titolo “L’anidride carbonica che ridona la linea”, decanta i benefici della carbossiterapia, che nelle beauty-farms francesi è utilizzata, con microiniezioni, per curare vari problemi, dalla cellulite alle alterazioni del microcircolo, dalle flebopatie agli accumuli di adipe. L’anidride carbonica, si legge, agisce come una microscopica “pompa” che spinge il sangue nel labirinto dei capillari. Secondo i suoi sostenitori, la carbossiterapia migliora la circolazione sanguigna: inoltre, grazie al maggior apporto di ossigeno….. A quanto pare l’uso dell’anidride carbonica per fini estetici si sta sempre più diffondendo anche in Italia. Recentemente ad esempio, il popolare settimanale “Viversani” decantava le virtù dell’anidride carbonica contro la cellulite e per spianare le rughe….Vi è inoltre un numero crescente di siti, anche in italiano, sui benefici di questa terapia. In uno di questi ad esempio si legge: “La carbossiterapia sfrutta gli effetti vasodilatatori della anidride carbonica per sciogliere gli accumuli di adipe… mira a trattare la cellulite, le alterazioni del microcircolo, le flebopatie e gli accumuli di adipe attraverso microiniezioni locali di anidride carbonica … La carbossiterapia è un metodo sicuro ed efficace. Utilizza l’anidride carbonica medicale, che ha la peculiarità di promuovere la vasodilatazione e di ripristinare il corretto flusso di sangue nelle aree asfittiche, aiutando l’attività dei fibroblasti e migliorando il processo di rigenerazione cellulare.“… Come si osservava in questo Notiziario anche nel 2004, fa piacere leggere una ulteriore conferma di quello che Buteyko ha messo instancabilmente in luce negli ultimi 40 anni, e cioè che l’anidride carbonica non è un inutile gas di scarico ma è indispensabile, nella giusta misura, per l’apporto d’ossigeno ai tessuti. ….Peccato però che l’attenzione verso questa nota e sperimentata capacità della CO2 di “promuovere la vasodilatazione e ripristinare il corretto flusso di sangue nelle aree asfittiche, aiutando l’attività dei fibroblasti e migliorando il processo di rigenerazione cellulare” sia a quanto pare concentrata soprattutto e quasi esclusivamente per scopi estetici ed anti-invecchiamento…..Vi sono tuttavia dei luoghi in Europa in cui l’utilizzo della CO2 per un gran numero di scopi medici ha delle antiche tradizioni. Così ad es. nella Repubblica Ceca, grazie all’esperienza accumulata nei bagni termali di Karlsbad, Franzensbad e Marienbad, con acqua e grotte ad elevato contenuto di CO2, questo tipo di terapia è usato soprattutto per numerose altre finalità mediche: dalla cefalea cronica ai problemi di circolazione, dal tinnito ai dolori alle articolazioni, dalle neurodermiti alle ulcerazioni. ……..Con il metodo Buteyko (e cioè migliorando semplicemente il proprio modo di respirare) è comunque possibile ottenere, a livelli sistemici (in tutto l’organismo) benefici analoghi a quelli che si verificano, in alcune zone, quando la CO2 è iniettata localmente”
Aggiungo ora tuttavia che, anche se la prima misura da intraprendere, a beneficio di tutto l’organismo, è controllare il modo in cui si respira ed evitare di dissipare troppa CO2 con una costante iperventilazione, in certi casi può in effetti essere utile,e lo raccomando anch’io a volte ad alcuni pazienti, realizzare, tramite iniezioni, una concentrazione più elevata di CO2, limitata ad alcune zone ristrette del corpo, e ciò non solo per fini estetici ma anche per la rimarginazione di ferite ed ulcere croniche.
Intervista con radio gammacinque, organizzata dal Circolo culturale Ighina.
Lentamente ma sicuramente, si sta diffondendo anche in Italia la fama dei risultati che è possibile ottenere per la propria salute mettendo a posto il modo di respirare (e il modo più semplice, più efficace e scientificamente fondato che ho finora trovato per questo scopo è appunto il metodo Buteyko) Ha avuto una notevole risonanza l’intervista su Buteyko che ho tenuto recentemente con radio gamma cinque, organizzata dall’attivissimo Circolo culturale Ighina (www.ighina.it). Chi desideri ascoltarla può andare a questo link;. www.ighina.it/download/audio/Alcune%20Trasmissioni%20Radio%20del%202012/2012%2009%2007%20-%20Metodo%20Buteyko%20di%20respirazione%201%5EP.%20-Dr.ssa%20Fiamma%20Ferraro.mp3
Nell’intervista espongo i concetti basilari del metodo Buteyko, ad uso soprattutto di chi non ha ancora dimestichezza con questa tematica.
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