Acne Prima di parlare dei possibili rimedi per questo problema, non certo grave ma indubbiamente fastidioso e preoccupante per molti giovani e non tanto giovani (una certa percentuale non trascurabile di persone continua a soffrire di questo disturbo anche molto dopo  la pubertà), mi sembra essenziale mettere in guardia contro i pericoli derivanti da un medicamento diffuso ed efficace, ma purtroppo anche pericoloso, se non usato con le dovute cautele e solo nei casi gravi in cui nient’altro funziona.

Mi riferisco all’uso, per via interna, della isotretinoina (Accutane/Roaccutane).

Si tratta di una sostanza che, per i suoi effetti eccezionali, è stata prescritta in America  a migliaia di giovani, in un modo, a quanto ora sta iniziando ad emergere, forse troppo affrettato e senza attirare l’attenzione sui possibili pericoli.

Così ad esempio, non si è insistito, con le giovani pazienti alle quali é stata prescritta in gran numero, abbastanza sulla necessità assoluta di evitare di restare incinte durante l’uso di questa medicina, dati i gravi pericoli di malformazione al feto.

Qualcuno, in America, (v. ad es. www.askbillsardi.com) sta giá iniziando a parlare di uno scandalo analogo a quello del talidomide, a causa della nascita di  bambini affetti da gravi malformazioni, provocate da questo farmaco .

Altri possibili  danni  consistono negli effetti sul sistema nervoso (depressioni ed altri problemi), di cui si è iniziato a parlare dopo che si è saputo che il giovane Charles Bishop, che si è lanciato, in una missione suicida, con un aereo contro un edificio a Tampa, Florida, stava prendendo l’Accutane.

Gli effetti dannosi di questa medicina sono a quanto pare ancora più pronunciati se é assunta insieme ad antibiotici (e questo abbinamento è comune in caso di acne) o insieme alla pillola contraccettiva (che é l’unico modo sicuro per evitare, dati i pericoli sopramenzionati, di restare incinte mentre si sta assumendo il Roaccutane).

A parte il Roaccutane, che se proprio deve essere assunto, dovrebbe essere prescritto da un dermatologo esperto, ecco alcuni altri consigli su cosa non fare/evitare: non  prendere troppo sole che, se in un primo tempo sembra far migliorare la situazione, provoca poi un peggioramento.

Evitare creme grasse e fondotinta che turano i pori e lozioni alcoliche troppo aggressive.

Evitare cibi poco sani (il discorso sulla dieta sana è troppo complesso per affrontarlo qui; vi dedicherò un altro intervento).

Lo iodio fa peggiorare la situazione e vanno quindi evitati integratori che lo contengano, alghe marine e altri cibi troppo ricchi di iodio.

Dopo aver insistito su cosa non fare, indico ora alcuni consigli su cosa fare.

Innanzitutto, se l’acne non é lieve e non compare solo per pochi giorni al mese e persiste dopo l’adolescenza sarebbe bene recarsi da un medico esperto per accertarne le cause, che possono consistere in problemi ormonali od altri, da correggere.

Chi proprio deve prendere il Roaccutane può cercare di attenuarene gli effetti negativi assumendo contemporaneamente degli integratori a base di biotina, vitamine del gruppo B e carnitina, di cui il Roaccutane provoca un depauperamento.

Nella mia esperienza ho visto che un’analisi diretta ad accertare, in modo scientificamente serio, i cibi nei confronti dei quali si è intolleranti (le intolleranze, diversamente dalle allergie, non sono evidenti e quindi non è facile accertarle), allo scopo di eliminarli dalla dieta per un certo periodo, provoca grandi miglioramenti anche per l’acne.

Altri consigli: evitare di schiacciare brufoli e punti neri, facendo semmai eseguire una pulizia in un centro estetico esperto.

I ragazzi dovrebbero tagliarsi la barba con una lametta nuova ogni giorno, evitando rasoi elettrici.

Le seguenti sostanze-integratori, assunte oralmente, possono esercitare un effetto benefico: vitamine B5 e B6, zinco, cromo, polline  ed olio di borragine.

E’ bene comunque consultare un medico esperto perché anche per i rimedi naturali occorre, allo scopo di individuare quello più efficace per ognuno, accertare prima di tutto le cause di questo disturbo, spesso divergenti da un paziente all’altro