Osteoporosi: Importanza vitale del minerale stronzio!
L’osteoporosi è una malattia che, con l’invecchiamento della popolazione, colpisce un numero crescente di persone.
Il consiglio che si sente sempre ripetere per prevenirla, e cioè quello di mangiare alimenti ricchi di calcio, non regge ad un’analisi critica: basta pensare che in paesi come la Cina o il Giappone, in cui i latticini, ricchi di calcio, non fanno parte dell’alimentazione normale, la percentuale dell’osteoporosi è minore che in Europa e negli Stati Uniti, dove è assunta una dieta ricca di latticini e proteine.
Uno studio durato 12 anni, pubblicato sull’American Journal of Public Health ha dimostrato che le donne che avevano bevuto molto latte avevano avuto un tassi di fratture superiori alla media.
Recenti constatazioni inducono a ritenere che, più che la quantità di calcio assunta, è importante il rapporto tra calcio e fosforo.
Una percentuale di fosforo troppo elevata negli alimenti fa sì che il calcio, pur presente in tali alimenti, non vada a rinforzare le ossa ma sia eliminato.
Un rapporto ottimale tra calcio e fosforo dovrebbero essere nella proporzione di 1:1, e cioè ad una certa quantità di calcio dovrebbe corrispondere una uguale quantità di fosforo, mentre in molti alimenti diffusi nella nostra ricca società occidentale (carne, pollame, uova e latticini), vi è una quantità di fosforo pari a 5 fino a 20 volte quella del calcio.
In alcune bevande come la Coca-Cola ed altre bevande frizzanti, vi è 500 volte più fosforo che calcio! Recenti osservazioni in America hanno fatto constatare in adolescenti che usavano bere grandi quantità di Coca-Cola, condizioni di grande fragilità di ossa e denti.
Cosa fare? Non mi soffermo in questo intervento sui casi gravi di osteoporosi, per i quali vi sono medicine efficaci (che anche se provocano effetti collaterali, in questi casi gravi possono essere indispensabili) e sulla terapia ormonale sostitutiva, sulla quale pure vi sarebbe molto da dire (ma lo farò in un’altra pagina) e mi limito ad alcuni consigli diretti soprattutto a scopo preventivo e per contrastare i casi lievi.
Per quanto riguarda l’alimentazione, da quanto detto sopra si deduce che è opportuno assumere alimenti ricchi di calcio ma poveri di fosforo come i broccoli, verdure verdi e prodotti a base di soia, ricorrendo eventualmente ad integratori a base di calcio e, soprattutto quando non vi è una sufficiente esposizione al sole, a base di vitamina D.
Un fattore che peraltro causa una scarsa assimilazione del calcio ingerito (anche sotto forma di integratori), è la presenza di una insufficiente acidità di stomaco; con l’avanzare dell’età l’acidità dei succhi gastrici tende di per sé a diminuire ed in più, per timore di ulcere e vari disturbi gastrici, molti ricorrono, senza nemmeno consultare il medico, a medicine ad effetto antacidità, il che ostacola non solo l’assimilazione del calcio ma anche di altre importanti sostanze nutritive.
E’ inoltre stato constatato uno stretto nesso tra la quantità di omocisteina presente nell’organismo (v. in proposito quanto osservo nella mia pagina sugli accertamenti diagnostici) e l’osteoporosi, e quindi l’azione diretta a diminuire il tasso di omocisteina consente anche un rinsaldamento delle ossa.
E’ importante inoltre anche il movimento fisico e l’eliminazione diel peso superfluo.
Un ulteriore rimedio che mi sembra importante, sul quale vorrei in particolare attirare l’attenzione di chi legge e di cui non si è ancora parlato abbastanza è il seguente: un minerale presente in molti alimenti, lo stronzio, ha un forte effetto fortificante per le ossa.
Una forma di questo minerale, lo stronzio ranelato, è alla base della medicina americana (Protelos) di cui attualmente si parla molto in America (sono previsti guadagni astronomici per la ditta che la produce); in uno studio randomizzato in doppio cieco durato 3 anni, un gruppo di donne che soffriva di osteoporosi, assumendo 680 mg di stronzio ranelato al giorno avevano ottenuto un aumento dell’11,4 %della densità delle vertebre, mentre nel gruppo placebo vi era stata un diminuzione dell’11,4%.
Sembra però, come emerso in altri studi effettuati fin dal 1950 in America ed in Germania, che tutte le forme di stronzio, da quello lattato a quello carbonato e gluconato abbiano un effetto più o meno analogo a quello dello stronzio ranelato.
Infine, un’altra notizia interessante: come emerso in Finlandia in studi su larga scala effettuati su topi, un dolcificante sostitutivo dello zucchero, lo xilitolo ha dimostrato una forte efficacia nell’aumentare la densità delle ossa, tanto che i ricercatori finlandesi in questione, pur in assenza di studi su larga scala sulle persone, visto che si tratta di una sostanza alimentare di basso costo, e di effetto a quanto pare in generale benefico (un altro gruppo di ricerca finlandese ha dimostrato che masticare chewing-gum contenente xilitolo per due mesi, per almeno cinque minuti dopo ogni pasto, poteva ridurre del 40% la ricorrenza dell’otite e del 36% la necessità di intervenire con antibiotici, rispetto a un gruppo controllo che usava chewing-gum con saccarosio) hanno raccomandato alle donne in premenopausa di assumere 40 grammi di xilitolo al giorno.
Un rimedio dolce e che non fa ingrassare!
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