La figura professionale nel buio verso la luce. Dottoressa Friamma Ferraro – Agopuntura Metodo Boel a Roma e Carpi. Come molti miei pazienti e forse molti di voi sanno, nei primi anni 2000, per cui ormai quasi vent’anni fa, sono stata la prima in Italia a praticare il metodo di agopuntura del professor John Boel, metodo particolarmente rinomato per il trattamento di affezioni dell’apparato visivo.

Trattasi di retinopatie, maculopatie, disturbi del nervo ottico oppure strutture corticali, si trattava di casi in cui la persona si sentiva dire “non c’è niente da fare”.

Questo metodo di agopuntura è anche rinomato per il trattamento di altri problemi negli ultimi decenni ed è ormai conosciuto in molti paesi dell’Europa del nord per questi problemi in particolare.

Ho ritenuto opportuno scrivere questo breve articolo per illustrare il ruolo di un agopuntore esperto.

Questo perché pare che in Italia per anni vi sia stato un uso irregolare di questo tipo di trattamento.

Ci tengo però ad evidenziare che l’agopunture dovrebbe sempre essere considerato da due punti di vista: l’aspetto legale-normativo e l’esperienza professionale.

L’agopuntura in Italia può essere praticata solo da medici abilitati e chi la pratica senza questo requisito commette un atto punibile penalmente”; così ha stabilito nel 1982 la Corte di Cassazione.

Successivamente, nella pratica dell’agopuntura gli aghi dovrebbero essere “singoli, sterili e monouso” al momento dell’inserimento.

Cosa denota però la parola “abilitazione”?

Non si tratta di avere frequentato scuole di agopuntura come forse si potrebbe pensare, bensì di essere un medico abilitato; “abilitato” a praticare “arte medica” si intende.

Per sapere se un medico sia abilitato o non basta andare sui vari siti degli Ordini dei Medici. Per cui in Italia bisogna essere un medico, mentre all’estero non è così.

Ad esempio, in Germania, uno dei tanti paesi del nord d’Europa dove il metodo è molto noto, altre figure professionali, quali i naturopati (Heilpraktiker) possono praticare l’agopuntura. Questo perché nella “visione” italiana delle cose, visto che il trattamento comporta un microtrauma di qualche millimetro a livello della cute, solo un medico può prendere in considerazione questo “rischio”. (In tutta onestà non è un rischio così grande).

La figura professionale nel buio verso la luce

Molti pazienti danno per scontato che il professor John Boel, un danese, sia un medico; non lo è. È invece un “professore” in agopuntura.

In Italia Invece un professore è un titolo accademico che si ottiene tramite concorso pubblico. Giustissimo il detto “paese che vai usanza che trovi”.

Andando un passo oltre, oltre all’abilitazione all’esercizio della professione medica, sono necessari altri titoli di studio?

Dal punto di vista legale no; a mio avviso per garantire la professionalità sì. Il professor Boel ha sempre affermato che “chiunque” può praticare il suo metodo. Pur con la massima comprensione dell’entusiasmo per il metodo che ha “scoperto”, non sono assolutamente d’accordo con lui.

Non sono tra l’altro nemmeno dell’avviso che proprio tutti i medici passano esercitare l’agopuntura, perché si tratta di un vero e proprio talento.

Dico solo che un bravo agopuntore riesce a sentire il punto d’agopuntura sotto il proprio dito. Tra l’altro alcuni punti addirittura si vedono ad occhio nudo ma non è così per tutti i punti.

A mio avviso chi pratica questo tipo di agopuntura speciale dovrebbe avere una base di agopuntura in generale.

La figura professionale nel buio verso la luce

La sottoscritta ha iniziato con agopuntura laser in Finlandia, passando per il diploma di agopuntura tradizionale cinese in Germania, agopuntura metodo Boel, ho i vari corsi di perfezionamento in Svizzera e Germania dopo essermi recata nella sua clinica in Danimarca per vedere personalmente (mentre completavo la mia formazione specifica-specialistica in Medicina Generale).

Come tutti i miei pazienti ormai sanno, negli ultimi 10 anni ho anche approfondito il metodo di agopuntura del giapponese Yamamoto, un altro tipo di agopuntura moderna del cranio. Il professor Yamamoto nasce come anestesista ospedaliero. Ai miei pazienti faccio pertanto ciò che ho messo a punto, una combinazione estremamente efficace di punti Boel abbinati a punti Yamamoto, avendo frequentato tutti i corsi di aggiornamento (gli ultimi punti del professor Boel risalgono al 2017).

Negli ultimi anni la mia combinazione efficace di punti si articola in tre trattamenti di agopuntura nella giornata. Il trattamento è impegnativo ma ho riscontrato con i pazienti nel tempo che in questo modo si possono ottenere miglioramenti ancora più sensibili.

Sempre nei paesi dell’Europa del nord, ci sono vari oculisti che praticano il metodo. Questo ci porta a una domanda importante: bisogna essere oculisti per praticare il metodo? 

L’agopuntura funziona o meno indipendentemente da conoscenze approfondite in oftalmologia. Come dico sempre ai miei pazienti ” gli occhi non li tocco”.

Dal punto di vista clinico-traumatico l’agopuntura è del tutto priva di rischi e gli aghi non vengono inseriti negli occhi come molti credono erroneamente.

È fondamentale essere però seguiti da un bravo oculista per monitorare eventuali progressi- miglioramenti che si riscontreranno esami specialistici. 

Non potendo dunque causare alcun danno c’è solo la possibilità che fino a quando  non si trovino terapie risolutive per tante affezioni dell’apparato visivo, il trattamento di agopuntura permette di mantenere una certa stabilità, guadagnando tempo prezioso.

E quando quel giorno verrà, La sottoscritta starà già in qualche parte del mondo alla ricerca di nuovi trattamenti per vecchie patologie.

Per ulteriori approfondimenti, si può consultare anche il seguente link https://www.moderneakupunktur.de/therapeuten/